Fiorenza Calogero presenta il nuovo disco scritto da Enzo Avitabile

di Redazione

Napoli – Presentato all’Agorà demA di Napoli il nuovo lavoro discografico di Fiorenza Calogero, “Nun Tardare Sole” scritto, arrangiato e diretto da Enzo Avitabile, prodotto da Black Tarantella e distribuito da iCompany.

Alla presentazione c’erano, insieme all’autrice, Enzo Avitabile e il produttore Andrea Aragosa. Artista essenziale, raffinata e versatile, Fiorenza Calogero passa con disinvoltura dal teatro alla canzone classica napoletana, dal jazz e alla musica contemporanea.

Attraverso il suo percorso artistico, tra Italia e lunghe tournée all’estero, ha contribuito alla ricerca e alla rivalorizzazione dei canti popolari del Sud Italia collaborando, tra gli altri, con il maestro Roberto De Simone in diverse produzioni teatrali. “Nun tardare sole” segue i tre dischi “Fioreincanto” (2007, ed. Imaie) “Fiorenza” (2009, ed. Cnr Entertainment) e “Sotto il vestito…Napoli” (2011, ed. Edel).

“Un’opera che passa in rassegna la sacralità della vita quotidiana attraverso una rete di immagini che affollano la nostra esistenza. Nuovi miti, nuovi riti e poi la voce, l’anima, che ci seduce come una irresistibile sirena contemporanea” – scrive Enzo Avitabile nelle note di copertina.

Oltre ad essere l’autore dei dieci brani originali presenti nell’album (a cui si aggiungono due canzoni tradizionali) Avitabile affianca Fiorenza in due canzoni: “Sango e grano” e “Tre fronne e tre ciuri”, tra le più intense del disco, presentata in anteprima nel gennaio 2015 al Concerto dell’Epifania ospitato al Teatro Mediterraneo di Napoli.

La collaborazione con Avitabile è di lunga data: Fiorenza è tra i protagonisti del film “Enzo Avitabile Music Life” (2011) diretto dal premio Oscar, Jonathan Demme, presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2013.

Anche il regista John Turturro si innamora della sua vocalità, affidandole nel suo film “Passione” – presentato anch’esso Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia – l’interpretazione del “Canto delle lavandaie del Vomero”, risalente al XIII secolo: la più antica traccia delle canzoni partenopee, autentica perla del patrimonio tradizionale.

Nell’album, anche la chitarra di Carlos Pinana per il brano “Megaris” e le voci di Pino De Vittorio, Cristina Branco e Urna rispettivamente per “’A carità”, “Lu cardillo” e per “Uocchie ch’arraggiunate”. “Angelo e Liuto” è suonato da Marcello Vitale, tra i più grandi virtuosi della chitarra battente, che accompagna tutto il disco insieme alla viola da gamba di Rodney Prada.

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