Aversa, de Cristofaro “sindaco di strada” tra emergenza acqua e Parco Pozzi

di Livia Fattore

Aversa – Danni alla condotta idrica con relativa mancanza d’acqua in miglia di abitazioni ed esercizi commerciali di Aversa ed apertura in tempi brevissimi del Parco Pozzi. Sono questi i due temi che hanno trasformato, sin dal primo istante dopo l’insediamento, Enrico de Cristofaro in “sindaco di strada”.

Il primo cittadino sta, di fatto, facendo la spola tra lo scavo di via Diaz (incrocio viale Kennedy) dove si è registrato il danneggiamento alla rete idrica che tanti disagi sta provocando a diverse decine di migliaia di aversani, e il parco pubblico comunale chiuso per restyling da oltre un anno, ‘costringendo’ i tecnici dell’acquedotto a fare le ore piccole pur di cercare di riparare nei tempi più brevi possibile il guasto. I tempi, comunque, si prevedono relativamente lunghi. I tecnici avrebbe ipotizzato la conclusione della riparazione non prima di venerdì prossimo.

L’architetto aversano sta cercando di attenuare i disagi, oltre che dando vita ad un’accelerata della riparazione, grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco che nel pomeriggio di ieri e sino alle 20 hanno messo a disposizione un’autobotte da 28 mila litri che ha stazionato all’ingresso del parcheggio del Parco Pozzi, in via Gaetano Andreozzi. Inoltre, un altro mezzo, questa volta del nucleo comunale di protezione civile, sopperisce alle esigenze dei cittadini previa richiesta telefonica alla polizia municipale al numero 081.979.16.11 (appena parte la musica bisogna digitare “0” zero).

Per quanto riguarda il Parco Pozzi, per porre fine alle proteste degli aversani, stanchi di non avere un polmone verde dove potersi riposare e fare jogging, il sindaco avrebbe ipotizzato una soluzione temporanea per la guardiania del parco stesso in attesa dei tempi necessari alla burocrazia per l’individuazione del gestore del chiosco per la somministrazione di bevande e alimenti. Gestore che dovrebbe, da quanto è dato sapere, assicurare anche la vigilanza all’interno dell’ex campo profughi risorto a nuovo splendore grazie ai finanziamenti del programma Piu Europa.

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