Ragusa, sequestrò e rapinò due anziane sorelle e la loro figlia disabile: arrestato

di Redazione

Ragusa – I carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno arrestato un rapinatore 60enne, Giuseppe Seminara, ritenuto l’autore di una violenta rapina in abitazione con sequestro di persona, avvenuta nel giugno delle scorso anno a Marina di Ragusa.

Le vittime furono due anziane sorelle, la figlia disabile di una di loro e una badante romena. Le indagini dei militari dell’Arma sono state coordinate dal sostituto procuratore Francesco Puleio.

La notte tra l’8 e il 9 giugno 2015, alcuni individui, con il volto travisato, dopo aver forzato la porta d’ingresso, facevano irruzione nell’abitazione in una zona periferica di Marina di Ragusa e abitata dalle quattro donne che, prima che potessero rendersi conto dell’accaduto, venivano immobilizzate e legate alle sedie con il nastro adesivo.

Da quel momento per le malcapitate iniziava un vero e proprio incubo, durato circa un’ora, durante la quale venivano ripetutamente malmenate e minacciate di morte, per rivelare dove fossero custoditi l’oro e i gioielli. I banditi avevano picchiato anche la badante rumena e dopo aver rovistavano in tutta la casa, mettendola letteralmente a soqquadro, riuscivano a trovare i preziosi e il denaro. Asportavano gioielli per un valore di oltre 15mila euro, denaro contante per 1.600 euro e una carta bancomat. Subito dopo si dileguavano approfittando del buio.

A quel punto, con grande difficoltà, le povere donne, letteralmente terrorizzate per l’accaduto, considerata anche la loro età avanzata, riuscivano a liberarsi del nastro adesivo con cui erano state legate e a chiedere l’aiuto dei Carabinieri, mediante una telefonata al 112.

I militari, giunti immediatamente sul posto, con diverse pattuglie del Nucleo radiomobile di Ragusa e della stazione di Marina di Ragusa, avviavano subito le indagini del caso che, nell’immediatezza, si rivelavano difficoltose, perché i malviventi avevano agito incappucciati e con i guanti. Le vittime, poi, ancora comprensibilmente sotto shock, non erano in grado di fornire molte indicazioni utili per risalire ai banditi.

Un particolare, però, si rivelava fondamentale per imprimere la giusta direzione alle indagini, ossia la circostanza che insieme alla carta bancomat asportata era custodito anche il relativo codice pin necessario per prelevare il denaro dal bancomat.

Infatti, partendo da questo dettaglio, i militari acquisivano i tabulati della carta rapinata, accertando che circa un’ora dopo la rapina, ossia in piena notte, i malviventi, avevano utilizzato la carta rapinata per effettuare un prelievo di 500 euro presso uno sportello a Comiso.

Le immagini della telecamera, che riprende tutti i soggetti che effettuano le operazioni di prelievo, sono state, quindi, utilizzate dai carabinieri e dopo una lunga comparazione dell’effige dell’uomo che l’aveva effettuata – a cura del Ris di Messina – confrontata con i tabulati delle celle telefoniche che agganciano sia la zona ove si trova l’abitazione in cui è stata compiuta la rapina e sia la zona di Comiso ove è situato lo sportello bancomat, veniva identificato, senza ombra di dubbio, Seminara.

A questo punto, sulla scorta degli elementi di colpevolezza raccolti, il sostituto procuratore Francesco Puleio richiedeva una misura cautelare a carico dello stesso, che veniva prontamente emessa dal gip del Tribunale Ibleo ed eseguita alle prime luci dell’alba di oggi, quando il malvivente, è stato tratto in arresto e condotto presso gli uffici del comando provinciale in piazza Caduti di Nassjrya per le formalità di rito, per poi essere condotto presso la casa circondariale di Ragusa.

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