Migranti, necessari nuovi hotspot. Alfano: “Potrebbero essere galleggianti”

di Stefania Arpaia

Bruxelles – Nuovo richiamo da Bruxelles in merito al tema migranti che sottolinea l’inefficienza del lavoro svolto dai Paesi dell’Ue.

“Visti i picchi nel numero degli arrivi degli ultimi giorni, è diventato chiaro che la capacità degli hotspot operativi non sarà sufficiente durante i mesi estivi”, ha evidenziato la Commissione europea nel suo terzo rapporto sulla redistribuzione e il reinsediamento, pubblicato mercoledì.

Per ovviare a tale problema sarebbe necessaria l’apertura di nuovi hotspot e si infiamma la polemica in seguito alla possibilità di costruirli in mare.

Alfano: “Siamo disponibili ad aprire nuovi hotspot, anche galleggianti. Questo sistema consentirà di fare le operazioni di identificazione direttamente a bordo, senza far fuggire nessuno, e a questo meccanismo possono contribuire le agenzie umanitarie e Frontex”.

“C’è una disponibilità assoluta da parte nostra ad aprire nuovi hotspot – ha aggiunto – anche perchè ci conviene, e decideremo dove farlo in base alle esigenze. Questo è in relazione alla nostra proposta di creare hotspot galleggianti alla quale la Commissione Europea ha dato un parere sostanzialmente favorevole pur evidenziando alcune criticità”. L’idea era stata già proposta dal leader di Lega nord, Matteo Salvini, secondo cui potevano essere usate le piattaforme Eni in disuso.

In particolare, la Commissione europea ha sottolineato che i centri di identificazione operativi di Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto non sono sufficienti per gestire il flusso costantemente in arrivo sulle coste italiane.

Contrari alla proposta di Alfano, i pentastellati che hanno definito la sua idea “assurda”.

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