I ragazzi della Caritas di Aversa alla finale regionale di badminton

di Antonio Arduino

Aversa – Il badminton è il gioco dell’integrazione. Almeno è questo l’obiettivo che si pone la Caritas Diocesana di Aversa, diretta da don Carmine Schiavone, che da tempo, grazie al supporto del coach Sergio Panico, responsabile provinciale di questo sport, ha promosso tale disciplina tra i ragazzi dell’oratorio.

“Il badminton – spiega Panico – è uno sport a metà tra tennis e pallavolo che può essere effettuato da tutti e dovunque, anche disponendo di pochi mezzi economici”. “Perché – continua – non richiede grossi spazi né grosse attrezzature. Bastano una racchetta ed una particolare pallina fatta da una semisfera fornita di alette, una rete alta al massimo 1 metro e 55 centimetri, un campetto di piccole dimensioni e si gioca”.

Un gioco che ha appassionato Nirmin, Ibtssam, Gennaro, Rosy, Giusy Angela, Juliette, Fatine, Ciro, Salvatore, Kadija, Giuseppe e tantissimi altri bambini che frequentano l’oratorio della Caritas Diocesana di Aversa al punto da guadagnare il diritto di accedere alla finale di badminton “Restart Campania” che si terrà al Palasport di Pontecagnano, in provincia di Salerno.

“Un evento straordinario”, commenta Panico, sottolineando come questo sport stia incontrando interesse e curiosità da parte di tante strutture scolastiche del territorio aversano e casertano in genere. Questa attività oltre che favorire la crescita sana dei giovanissimi, in un territorio ormai multirazziale qual è quello aversano per la presenza di alcune migliaia di immigrati extracomunitari, favorisce l’integrazione.

“Visto il successo e la grande partecipazione alla nuova attività sportiva iniziativa promossa da Panico, l’iniziativa – assicura don Carmine Schiavone – diventerà un appuntamento di accoglienza fisso per i tanti bambini che si rivolgono alla nostra organizzazione”.

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