“Cesare deve morire…o no?”, il dramma di Roma Antica rivisitato dagli alunni del ‘Gallo’

di Gennaro Pacilio

Aversa – Giulio Cesare deve morire, sì. Ma per mano di chi? E per quale oscuro motivo? Quale complotto minaccia la vita di quello che fu – secondo alcuni – il più pericoloso dei dittatori e – secondo altri – il vero fondatore della politica occidentale?

Su queste domande, eterne e sempre irrisolte, hanno lavorato gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Alfonso Gallo” di Aversa, diretto dalla professoressa Vincenza Di Ronza, in un modulo attuato da operatori delle associazioni del terzo settore nell’ambito del Progetto “Linked-In”, parte del Piano di Azione Coesione. Muovendo dalla visione del film Cesare deve morire, girato dai fratelli Taviani nel carcere di Rebibbia, e poi leggendo il classico Giulio Cesare di Shakespeare (nel quattrocentenario dalla morte del “bardo”), gli studenti della classe Seconda T hanno esplorato le dinamiche del potere e dell’ambizione personale, lo scontro tra interesse pubblico e privato, il contrasto tra i legami affettivi e il senso del dovere.

E a conclusione del percorso, sabato 28 maggio, alle ore 11, presso l’aula multimediale del loro istituto, gli studenti hanno messo in scena una personale, asciutta versione del dramma scespiriano, riscritto dal gruppo nel linguaggio contemporaneo dei ragazzi di “Gomorra”. Altri tempi, tensioni simili.

Il progetto è stato guidato, con il supporto della docente di Lettere Maria Grazia De Chiara, dal tutor dell’associazione Rita Castiello, coadiuvata da Assia Iorio e, per il coordinamento delle azioni, da Giovanna Mele. Un modello di educazione integrata che unisce le competenze della scuola e delle associazioni per offrire ai giovani nuovi stimoli e luoghi di apertura al mondo contemporaneo.

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