Carinaro, Barbato: “Qui spirano venti di didattura”

di Redazione

Carinaro – Da alcuni giorni diversi cittadini di Carinaro mi dicono che lo sai che quel consigliere comunale per essere stato a fare un’intervista con l’ex sindaco è stato redarguito dal suo sindaco e il poveretto per ripicca non ha partecipato al Consiglio comunale? Ci devo credere?

Oppure mi dicono che sempre sullo stesso episodio la troupe televisiva che ha effettuato l’intervista è stata veemente richiamata da un consigliere comunale di maggioranza prima del Consiglio comunale di giovedì 31 marzo 2016 e penso che questo sconsiderato si crede di essere ‘qualcuno’ tanto da permettersi di interferire nelle comune relazioni che il giornale on-line ha con tutti i protagonisti della vita politica carinarese. Ci devo credere? Se poi penso a fatti e misfatti accaduti dall’inizio di questa brutta pagina che da circa due anni sta vivendo la vita politica di Carinaro, ci credo, eccome!

Mi comprovo io stesso che questa gestione della cosa pubblica è non solo fallimentare ma per certi versi dittatoriali. E come mi direte voi? I segnali sono tutti a loro favore: quando non si parla più di interessi politici collettivi (vedi il silenzio/assenso sulla questione occupazionale Eurospin e altro), quando si reprime una parte politica (vedi i continui dinieghi di consigli comunali aperti), quando si usano mezzi e/o infamità mediatiche per screditare l’avversario politico: mi convinco che davvero Carinaro sta vivendo giorni bui.

E se penso, poi, a quando un consigliere comunale di minoranza va a chiedere un atto, un documento prodotto da questa gestione che per norma è nelle sue prerogative e funzioni di controllo, lo si fa perdere tempo o si allungano i termini di consegna oltre quelli consentiti dalla legge, ci credo eccome che qualcosa non va! Se mi dicono che: guarda noi cittadini del Rione Cimitero abbiamo raccolto delle firme sul problema traffico, abbiamo chiesto un incontro con tutta l’amministrazione comunale e da mesi non ci ricevono, ci devo credere?

Se penso che: per dissentire su una decisione maldestra di collocare l’isola ecologica a ridosso del Cimitero (luogo sacro) e i cittadini disapprovano in svariate forme e nessuno dell’amministrazione li ascolta tanto che gli stessi devono organizzarsi e presentare non uno ma due ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) far valere proprie ragioni, e il Tar la boccia, ci devo credere?

Se penso al richiamo fatto dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Cantone, che impone ad un’amministrazione di rifare determinate procedure in materia di piano regolatore e di pronta risposta si prosegue ignorando il richiamo autorevole, ci devo credere?

Se constato, invece, che un gruppo di consiglieri comunali (rappresentanti del popolo) in sede di seduta di Consiglio Comunale chiede di sapere cosa sia successo l’8 marzo 2016 (tragedia investimento autobus comunale trasporto alunni) visto che determinate azioni o atti sono stati resi pubblici solo dalla stampa e vengono letteralmente assaliti o addirittura additati dal Primo Cittadino di ‘volerci speculare sopra!’, ci devo credere davvero che qualcosa non va.

È evidente a tutti che qui a Carinaro la legge sulla trasparenza intesa come accessibilità totali delle informazioni concernenti l’organizzazione e le attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali negli Enti Pubblici, è palesemente ignorata. Sarà sgarbato ammetterlo, per chi ama il proprio paese, ma è così. A Carinaro spirano venti di dittatura”.

Giuseppe Barbato, capogruppo dell’opposizione

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