Fortuna, il “mostro” aggredito in carcere. Chiesta riesumazione corpo di Antonio

di Redazione

Caivano (Napoli) – Raimondo Caputo, il presunto “mostro” del Parco Verde di Caivano, accusato dell’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, vittima di abusi sessuali (leggi qui), è stato aggredito in carcere, a Poggioreale, nonostante fosse rinchiuso in una sezione protetta.

I magistrati di Napoli stanno attendendo una relazione scritta sull’episodio che, lunedì mattina, è stato così commentato dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini: “E’ stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita”.

Intanto, proseguono le indagini sull’omicidio di Fortuna. Gli inquirenti vogliono anche comprendere chi siano stati i complici di Caputo e approfondire sull’altro omicidio di cui fu vittima, sempre nel Parco Verde, Antonio Giglio, tre anni, che morì in circostanze simili a quelle di Fortuna, precipitando dallo stesso palazzo.

L’avvocato della famiglia Giglio, infatti, chiede la riesumazione del corpo di Antonio. Il sospetto è che dietro le morti dei due bambini ci sia una rete di pedofili.

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