Mutui, Abi: “No a rischio pignoramento”. M5S protesta alla Camera

di Redazione

Roma – Casa pignorata con sette rate del mutuo non pagate? Una notizia che ha fatto venire i brividi a tantissimi italiani ma che il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, smentisce. Il numero uno dell’Associazione bancaria italiana, infatti, assicura che quel passaggio, contenuto in una direttiva europea, non è stato recepito nel decreto legislativo in fase di approvazione alla commissione Finanze della Camera.

“Non esiste nessun rischio. – dichiara Patuelli – Non riguarda il passato ed è lasciato alla libera scelta”. Quel dettaglio, aggiunge, “non è stato richiesto dall’Abi”. E, se si tratta in effetti di un punto della direttiva arrivata da Bruxelles sulla materia mutui, il documento del governo che recepisce quella direttiva “riguarda soltanto eventualità, possibilità per il futuro. – spiega Patuelli – E’ una cosa lasciata alla libera contrattazione tra famiglia e istituti bancari. E non c’entra con il passato e con i crediti deteriorati”.

In realtà, l’ipotesi di pignoramento dopo le sette rate non pagate esiste davvero. Ma, come hanno precisato i tecnici del Senato, non si tratta di un recepimento della direttiva europea, bensì di una norma già prevista nel Testo unico bancario. Una possibilità comunque, non una certezza.

Quello che cambia con la direttiva è che la banca può adottare procedure per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nei pagamenti e che, quando si concludono nuovi mutui, le parti possano concordare la possibilità di saltare le procedure esecutive giudiziarie “lunghe e complesse” estinguendo il debito con il trasferimento della proprietà dell’immobile alla banca, fermo restando il diritto del debito all’eccedenza. Insomma, un accordo tra le parti che elimina il ricorso al giudice e alle connesse lungaggini burocratiche.

Al ministero dell’Economia, tra l’altro, ricordano che esiste un Fondo mutui che consente di sospendere fino a 18 mesi il pagamento della rata provvedendo agli interessi sul debito residuo nel periodo dello stop. Un aiuto importante per chi compra casa, dicono al Tesoro, facendo notare che la direttiva Ue, che fa riferimento al credito assistito da ipoteca, è stata sì accolta nel testo del decreto legislativo, ma scegliendo “di introdurre elementi a tutela dei consumatori” che in quella direttiva non c’erano.

Protesta del M5S – Per impedire la discussione del decreto legislativo che recepisce la direttiva sui mutui, il Movimento 5 Stelle ha prima occupato il corridoio davanti alla commissione Finanze esponendo un cartello “La casa non si tocca”, poi protestato in Aula durante il question time. La commissione ha iniziato la seduta dopo che i cinquestelle hanno liberato il corridoio, ma il vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5s, Luigi Di Maio, ha annunciato a che “questa norma non si voterà grazie alla nostra azione di blocco della commissione e poi proveremo a fermarla in altro modo. Al diavolo la correttezza istituzionale, con la casa non si scherza”.

“Il governo – prosegue Di Maio – dice che non si è mai tirato indietro dal confronto, ma con questo provvedimento il confronto non si può fare, è una presa in giro, doveva pensarci prima. Il parere della Commissione non è vincolante, quindi il governo, se davvero vuole dialogare, o lo ritira, o lo cambia o lo cancella”.

Tre 5stelle e Fiano del Pd espulsi dall’Aula – Poi gli striscioni si sono trasferiti in Aula e i deputati M5s li hanno sventolati fin sotto il banco della presidenza, dove lo stesso Di Maio ha richiamato all’ordine i parlamentari. Tre espulsi tra i 5Stelle: Marco Brugnerotto, Iva Della Valle e Nicola Bianchi. Espulso anche Emanuele Fiano, del Pd, anch’egli sceso a protestare al banco della presidenza per lamentarsi dell’atteggiamento dei cinquestelle.

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