La “Beethoven” di Casaluce commemora Don Diana e le vittime innocenti

di Redazione

Casaluce – Una giornata di riflessione, entusiasmo e aggregazione sociale quella del 18 marzo all’Istituto Comprensivo “Beethoven” di Casaluce, guidato dalla giovanissima dirigente scolastica Ida Russo, che ha moderato l’incontro, incalzando le autorità e gli ospiti illustri con domande pungenti e critiche sulla lotta alla criminalità organizzata, sottolineando sempre come bisognasse far comprendere ai ragazzi che la coscienza civile e critica cresce e si sviluppa anche grazie alla scuola ed ai suoi operatori.

Numerosi gli interventi dei presenti al tavolo dei relatori, che ha ospitato il sindaco, Nazzaro Pagano, a testimoniare la vicinanza delle istituzioni alle iniziative della comunità scolastica, il generale dell’Arma dei Carabinieri in congedo, Domenico Cagnazzo, il comandante del reparto territoriale dei Carabinieri di Aversa, colonnello Vittorio Carrara, il maresciallo Oliviero dei carabinieri di Teverola, Gianni Solino, coordinatore di Libera Caserta, Valerio Taglione, referente Comitato Don Peppe Diana, Giuseppe Miele dell’associazione “Terra nuova”, Salvatore e Teresa Di Bona, referenti provinciali “Familiari vittime innocenti di criminalità”, Enzo Tosti, attivista della Terra dei fuochi, Massimo Noviello, figlio di Domenico Noviello e vittima innocente “adottata” dalla scuola per la prima edizione della “Fiaccola della memoria”, e Antonio Di Martino, presidente del Forum dei Giovani di Casaluce.

Al tavolo, inoltre, la scuola ha accolto con entusiasmo due eroi del nostro tempo, Sandro Ruotolo, giornalista Rai e La7, esempio di libera informazione e profondo conoscitore delle storie maledette della nostra terra, che ha spiegato, con parole semplicissime, cos’è la camorra e perché uccide, e Padre Maurizio Patriciello, simbolo della lotta ai veleni nella Terra dei fuochi, il cui intervento, fortissimo, fatto di parole nude e crude, un vero atto di denuncia in diretta, è stato ascoltato in un silenzio glaciale e con grande interesse da tutti gli alunni, conquistando, scuotendo le coscienze e commuovendo tutti i presenti, autorità comprese.

La dirigente Russo li ha voluti fortemente entrambi per far spiegare il senso ed il significato di termini come camorra e camorrista ai suoi alunni e, inoltre, che vittime innocenti delle mafie non sono solo coloro che muoiono per i colpi di pistola, ma anche quelli avvelenati dall’aria e dal cibo nella cosiddetta Terra dei fuochi.

In sala presenti anche tutti i membri dell’amministrazione comunale, il presidente della “Pro Loco Casaluci”, il parroco Don Mimmo e le Suore di Casaluce, intervenute con i loro alunni, a testimoniare l’impegno in memoria di don Peppe Diana, il sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra nel 1994, e di altre vittime innocenti.

La mattinata è stata allietata da diversi momenti volti a rappresentare in parole, gesti e musica la lotta alla criminalità organizzata: una rappresentazione teatrale, introdotta da un piccolo aneddoto, proprio dalla dirigente, volta a far comprendere ai piccoli alunni il significato della fiaccola che l’associazione Libera ha consegnato alla dirigente scolastica e volta a far calare gli alunni nei primi anni ’90, quando Don Diana scrisse la lettera “Per amore del mio popolo, non tacerò”, con tanto di attori che hanno impersonato, con cuore ed emozione, rispettivamente, Don Diana (Gennaro Cavaliere), Don Carlo Aversano (Sasà di Palma) e Don Armando Broccoletti (Pasquale Dello Iacono); l’esecuzione toccante di un brano della cantautrice Agnese Ginocchio, un vero e proprio grido contro la mafia, e l’esecuzione trascinante del brano di Pino Daniele “Je so pazz”, il cui messaggio è quello di gente stanca di sopportare un sistema contro il quale bisogna lottare uniti, insieme, Scuola e Istituzioni.

Al termine della giornata saluti e ringraziamenti a tutti i presenti con il conferimento a Ruotolo e Patriciello di due targhe di “legno vissuto”, perché “vissuto” è il loro impegno contro le mafie, l’esecuzione del brano “Magnifica gente” con le autorità ad intonarlo insieme ai ragazzi del coro e le parole e le poesie degli alunni.

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