Il “raccordo anulare” di Aversa, Santulli rispolvera la sua proposta

di Livia Fattore

Aversa – Ne parla da anni Paolo Santulli , della necessità di realizzare delle arterie alternative a Viale Olimpico, ex strada degli “Americani”, ed a Viale  Kennedy, una volta conosciuta come “variante” SS 7 bis. Fondamentali strade di Aversa per lo scorrimento del traffico in attraversamento o in penetrazione della Città.

Ormai sono impercorribili, sempre intasate, infatti gli insediamenti abitativi realizzati le hanno rese strade urbane , cancellando la caratteristica della scorrevolezza.

Da qui, il progetto, già dibattuto da Santulli in sede politica, che oggi è particolareggiato, grazie alla collaborazione di docenti della facoltà di Ingegneria di Aversa e di altri professionisti. Da tempo, Santulli parla del “raccordo anulare” di Aversa. Infatti, le due arterie, quella alternativa a viale Olimpico e quella alternativa a viale Kennedy, unite insieme, partendo dagli svincoli dell’Asse mediano, una, da Lusciano, l’altra, da  Teverola, creerebbero un anello senza soluzione di continuità, intorno ad Aversa. I tratti sono indipendenti e si dovrebbe intervenire alternativamente, prima su Viale Olimpico e poi su viale Kennedy.

L’ex parlamentare snocciola anche una serie di dati. Si tratta complessivamente di un percorso di 9,06 chilometri + 0,86 chilometri. di svincoli con 17 rotatorie. Il primo tratto che ricadrebbe nel territorio di Lusciano è di 1.783 metri. Aversa sarebbe interessata con 3.013 metri, Cesa con 483 metri, Gricignano con 403 ed infine Carinaro con 1.631.

I costi per la realizzazione si aggirano intorno ai 20 milioni di euro e Santulli ha ipotizzato anche una forma per far giungere in zona i soldi necessari. I finanziamenti, infatti, potrebbero venire dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

“Questo interessante progetto, – spiega Santulli – indispensabile per la vivibilità ed il futuro, non solo di Aversa, ma di tutto l’Agro Aversano deve essere realizzato al più presto, in quanto le aree interessate, potrebbero, con ulteriori insediamenti, non essere più disponibili”.

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