I ragazzi della “Beethoven” di Casaluce marciano contro le mafie

di Redazione

Casaluce – Tra le tante scolaresche accorse ad Aversa per la manifestazione del 21 marzo promossa dall’associazione Libera “Ponti di memoria – Luoghi di impegno” in memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie, anche l’istituto comprensivo “Beethoven” di Casaluce, che, con circa 120 alunni, tra sbandieratori, majorette, mini banda orchestrale in cammino e coro, ha letteralmente bloccato la città di Aversa per l’entusiasmo e l’allegria dei giovani alunni che hanno dato letteralmente spettacolo, lasciando passanti, negozianti sulla via del corteo, ragazzi e docenti delle altre scolaresche affascinati e trascinati al ritmo coinvolgente della mini banda musicale dei percussionisti dal vivo che ha rullato sui tamburi e battuto per tutta la durata del corteo, da piazza Mazzini a piazza Municipio, esibendosi, guidati dalla loro dirigente scolastica Ida Russo, coadiuvata dai docenti Fusco, Errichiello, Messina, Di Martino, Comella e Verolla, in una variopinta sfilata composta da file organizzate per sbandieratori e majorette, che si muovevano all’unisono tra l’entusiasmo e gli applausi di chi si è ritrovato ad assistere ad un vero e proprio show “in cammino”.

In particolare, i piccoli sbandieratori si sono esibiti in spettacolari evoluzioni e maneggi delle bandiere di Libera che hanno fatto sventolare per tutta la durata del corteo e che terminavano nell’alzabandiera, il lancio della bandiera stessa.

Nati come categoria intorno all’anno 1100-1200, a Carovigno, con la battuta della “Nzegna” (drappo/emblema/simbolo di una comunità, di un insieme di persone unite da un filo logico comune da sventolare), gli sbandieratori sono coloro che sventolano, lanciano e girano intorno al corpo una bandiera multi colore, a ritmo di musica, esibendosi, in qualità di artisti nel maneggiare la bandiera, in varie manifestazioni, sia in campo religioso (come nelle processioni), ma anche in campo sportivo, come giochi nazionali, e in campo istituzionale, accompagnati dai musici, per lo più timpani e chiarine, che con il loro supporto musicale confluiscono allo spettacolo un’enfasi unica.

La comunità presa a simbolo da sventolare in quanto filo logico comune che accomunava migliaia di persone è la comunità di Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti che da anni è in prima linea per il ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie ed il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. E, nel rappresentare e inneggiare i valori di questa grande comunità, i piccoli sbandieratori del ” Beethoven” hanno, nello stesso tempo, spettacolarizzato al massimo sia il movimento, che il lancio ed il volteggio della bandiera stessa con esercizi a squadre.

Anche le piccole e bellissime majorette, nate come disciplina sportiva in America, hanno sfilato sempre insieme agli sbandieratori ed al ritmo dettato dalla piccola banda musicale, esibendosi, con i pom pon, in esercizi coreografici.

Infine, l’esibizione del coro, una volta concluso il corteo e la manifestazione, con l’esecuzione del sentito brano di Agnese Ginocchio “Contro la mafia”, un rap cantato e parlato che ha coinvolto tutti i presenti.

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