Cineclub al Vittoria, pellicole da Oscar a soli 12 euro per sette film

di Gaetano Bencivenga

Aversa – Da lunedì 11 aprile al via il terzo ciclo stagionale del Cineclub al Vittoria di Aversa, pregevole e storica sala, nonché punto di riferimento per tutti i cinefili della città normanna. Il cartellone, approntato con la solita cura per le pellicole di qualità dal direttore artistico e proprietario Ermanno Russo che propone un abbonamento di sette proiezioni al costo di soli 12 euro, contiene una maggioranza di titoli provenienti dal mondo angloamericano e candidati o vincitori all’ultima edizione degli Oscar, premio prestigiosissimo che, in anni recenti, si mostra maggiormente attento all’universo indipendente più che a quello delle major hollywoodiane.

Si parte con il convincente Steve Jobs, ultima fatica del britannico Danny Boyle, già trionfatore agli Academy Award con il multietnico The Millionaire. Il biopic sul compianto guru della Apple ha i suoi indubbi punti di forza nella solida sceneggiatura e nelle interpretazioni, soprattutto, di Michael Fassbender, a suo agio nei panni del geniale Jobs, e Kate Winslet, davvero superlativa nel ruolo della sua fidata collaboratrice e giustamente premiata con un Golden Globe e un Bafta per l’ineccepibile performance.

Si prosegue il 18 con La grande scommessa, sorpresa a stelle e strisce della stagione, che ha, non solo, rivelato il talento autoriale di Adam McKay (insignito dell’Oscar per la sceneggiatura non originale), ma ha, anche, contato su un cast stellare (Steve Carell, Ryan Gosling, Christian Bale e Brad Pitt) per raccontare, in maniera senza dubbio originale, le singolari vicende di un gruppo di investitori capaci di intuire anzitempo l’epocale crisi finanziaria planetaria del 2007-2008.

Il 2 maggio tocca a Room di Lenny Abrahamson rivelare il talento prorompente della giovane Brie Larson, star nascente della Settima Arte made in Usa, che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza di colleghe maggiormente blasonate portandosi a casa tutti i trofei possibili (Oscar all’attrice protagonista compreso) per la sua interpretazione di una madre disposta a ogni sacrificio (persino rimanere segregata nello spazio minimo di una stanza) pur di difendere il figlio da qualsiasi minaccia esterna.

Il 9 sarà la volta dell’opera seconda di Laura Morante, intitolata Assolo, deliziare gli spettatori grazie al tocco lieve di una commedia sentimentale non scevra da problematiche di posizionamento di una donna (la stessa Morante) all’interno di dinamiche sociali e familiari rispetto alle quali si sente sempre un passo indietro. Ancora tanto cinema muliebre e tanto Oscar per il lungometraggio successivo programmato per il 16, l’elegante e raffinato “Carol” di Todd Haynes, che vede due stelle di innegabile glamour, Cate Blanchett e Rooney Mara (entrambe candidate a un Academy Award), confrontarsi in una relazione passionale e diversa, ma anche uguale a troppi rapporti amorosi impossibili e travagliati, che ha anche regalato all’intensa Mara una meritata Palma d’Oro per l’interpretazione al Festival di Cannes 2015.

La scia positiva di opere al femminile continua il 23 con il francese Una volta nella vita di Marie CastilleMentionSchaar in cui la musa della rinnovata “nouvelle vague” transalpina Ariane Ascaride si cala con entusiasmo nella parte di una professoressa di storia alle prese con una classe multiculturale violenta e problematica tipica di una banlieu parigina.

Ultimo appuntamento il 30 maggio con il britannico Suffragette di Sarah Gavron, ambientato a Londra nel 1912 e basato sulla lotta per il riconoscimento del suffragio universale esteso alle donne, arricchito da uno splendido cameo della divina Meryl Streep, strepitosa Emmeline Pankhurst, carismatica fondatrice della rivoluzionaria Women’s Social and Political Union.

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