Bagarre Pd, Biagio Masi: “Triste squadrismo fascista”

di Redazione

Carinaro – Hanno il coraggio di parlare di una “pagina triste” vissuta dal nostro partito domenica scorsa in occasione del tesseramento 2015, guardandosi bene, però, dal raccontare alla Città chi è stato il responsabile di quei momenti più oscuri e decadenti della storia politica di Carinaro.

Una persona, marito della Sindaca, da essa spalleggiato, insieme ad alcuni amministratori del potere politico-affaristico che governa la nostra Carinaro, si è autoproclamato proprietario del nostro partito! Sol perché non piacevano le persone che, disciplinatamente in fila, documento alla mano, aspettavano il proprio turno per potersi tesserare, esce fuori di senno, inveisce, le offende con giudizi di bassa lega fino a far scoppiare in lacrime anche alcune donne presenti e caccia tutti fuori.

A mio avviso è stata invece scritta una splendida pagina per la democrazia poiché un numero nutrito di cittadini ha chiesto liberamente di iscriversi al partito con l’obiettivo di dare una svolta all’attività politica della sezione ridotta ad uno spazio salottiero limitato a pochi intimi, paralizzata dalla mancanza di un segretario e degli organi sezionali, privata di ogni occasione di dibattito e materialmente occupata come se fosse una proprietà privata da una consorteria priva di ogni forma di legittimazione.

Nessuno ha bloccato il tesseramento poiché il garante ha svolto il suo ruolo con competenza ed imparzialità. Su 63 tessere assegnate alla sezione di Carinaro, e senza che fosse stata prevista dal partito provinciale alcuna prelazione per i vecchi iscritti, c’è stata la richiesta di solo 38 persone. Quindi, potevano tesserarsi altre 25 persone, compresa la Dell’Aprovitola e gli stessi consiglieri. Non l’hanno voluto fare per creare appositamente uno “scoop”.

E’ stato invece materialmente impedito il tesseramento ad alcuni ex amministratori del centrosinistra e allo stesso dottor Mario Masi, che non potendolo fare sabato, perché fuori sede, poteva tesserarsi solo domenica mattina. Non l’ha potuto fare perché ha trovato sbarrata la porta della sezione, picchettata dal marito della Dell’Aprovitola e da alcuni consiglieri.

Quelli che voi ritenete “marginali” nella vita politica del paese, oltre a smascherare gli imbrogli che avete fatto sul tesseramento del 2014 taroccando circa 50 tessere, pur non ricoprendo alcun ruolo nella gestione politico-amministrativa del paese, con i consiglieri di opposizione rappresentano la vera spina nel fianco di una amministrazione che vive alla giornata, senza alcuna competenza, servendosi della consulenza di un gruppo nutrito di tecnici ai quali vengono elargiti lauti compensi e dispensando incarichi a destra e a sinistra a parenti di consiglieri, assessori  e di impiegati. Se a ciò si aggiunge il danaro per le indennità Sindaco (doppio rispetto a quello percepito dal precedente sindaco), pagate alla Dell’Aprovitola, cosa resta per i meno abbienti?

Si è poi gridato allo scandalo per la decisione di Peppe Barbato, capogruppo dell’opposizione, di tesserarsi al nostro partito. Un gruppo dirigente serio e non fazioso avrebbe dovuto vedere di buon grado la decisione, se non altro perché essa poteva aprire la strada ad una riconciliazione tra le due parti.

A Lusciano domenica scorsa alcuni consiglieri di una maggioranza di centrodestra si sono tesserati al Pd, senza che nessuno gridasse allo scandalo. Qui, invece, la decisione di Barbato ha scatenato una indegna gazzarra. Differenza di stile e di sensibilità o di convenienza!

Cosa avremmo potuto dire noi quando alcuni mesi or sono, in occasione della ricostituzione del consiglio di amministrazione dell’Asi, abbiamo assistito ad un accordo trasversale con una parte del centro destra, votato anche dal rappresentante della maggioranza di Carinaro, per raggranellarle qualche posto di potere?  Una intesa che vide metà partito provinciale in netto dissenso!

Oppure, cosa dire per quello che accade oggi in Provincia, dove è stato messo in piedi un accordo, a cui non è estraneo il consigliere provinciale di Carinaro, con il presidente Di Costanzo, eletto in Forza Italia? Anche lì chi si professa di centrosinistra è stato gratificato con posizioni di potere. Non ho sentito “grida di dolore” da chi oggi si meraviglia che Barbato chiede di entrare nel partito!

Tornando alla vicenda del tesseramento di domenica scorsa, scandalizza, invece, soltanto che nessuno dell’Amministrazione sia intervenuto nei confronti di chi, con arroganza e prepotenza, offendeva e metteva alla porta il garante e le persone che legittimamente esercitavano il loro costituzionale diritto, ossia quello di chiedere l’iscrizione al partito.

Tutta questa arroganza, probabilmente, gli derivava dal fatto di aver contribuito in modo determinante (chissà perché?) alla recente ristrutturazione del circolo. Ma in un partito chi “caccia” i soldi ha il diritto di atteggiarsi a padrone assoluto?

Sono forme di esasperazione che fanno riaffiorare nella memoria lo stalinismo di prima maniera o il più triste squadrismo fascista (ricordate la chiusura dei partiti e delle associazioni sindacali ordinate dal Duce?).

Noi, invece, non ci sospenderemo dal Partito, come hanno fatto gli altri. Abbiamo presentato un esposto-denuncia ai livelli nazionali, regionali e provinciali del Partito Democratico nel quale abbiamo segnalato le prepotenze subite ed abbiamo chiesto un provvedimento disciplinare esemplare per coloro che hanno macchiato e sfigurato l’immagine del nostro partito.

Continueremo a lottare per costruire un partito nuovo, aperto al dialogo, ove la libertà, la democrazia ed anche il dissenso siano gli archi portanti per affrontare le sfide per il futuro.

Biagio Masi, ex segretario del Pd di Carinaro 

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