Inchiesta su voto di scambio a Casavatore: Silvestri si autosospende dal Pd

di Redazione

Casavatore – “In relazione alle vicende che vedono Salvatore Silvestri interessato da un’inchiesta della magistratura, la segreteria metropolitana di Napoli rende noto che nella giornata di ieri il capogruppo del Pd a Casavatore ha comunicato la propria autosospensione dal partito”.

Lo afferma, in una nota, Venanzio Carpentieri, segretario del Pd metropolitano di Napoli, in merito alla vicenda che vede Silvestri indagato per voto di scambio.

Carpentieri ribadisce “la ferma posizione del Partito democratico a sostegno dei principi di difesa della legalità, trasparenza e rigore nell’esercizio dei pubblici poteri”, e auspica “sia fatta piena luce sui fatti contestati, anche in relazione ai paventati rischi di compromissione delle istituzioni democratiche” in seguito al caso “di Casavatore”.

L’inchiesta, condotta dai pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra, del pool cordinato dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, riguarda la  la campagna elettorale svolta lo scorso maggio a Casavatore. 15 gli avvisi di garanzia.

Fra gli indagati ci sono sia il sindaco, Lorenza Orefice, eletta con la lista “Un’altra Casavatore”, accusata di concorso in “minaccia o violenza ad elettori” aggravata dal metodo mafioso; sia il suo sfidante, Salvatore Silvestri, a capo di un’ampia coalizione guidata dal Pd, che deve rispondere di voto di scambio e di essersi avvalso ai fini della propaganda elettorale del contributo di Massimo Minichini, sorvegliato speciale ai sensi della normativa antimafia perché ritenuto vicino al clan camorristico Ferone, indicato come “sottogruppo” del cartello Amato- Pagano, gli “scissionisti” di Scampia.

A Silvestri e ad altri sei indagati è contestato il voto di scambio (senza aggravanti mafiose) perché avrebbero promesso di tutto agli elettori: denaro, generi alimentari, buoni pasto, posti di lavoro.

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