Usavano chip per disinstallare antifurti e rubare auto: denunciati tre romani

di Stefania Arpaia

Roma – Un nuovo dispositivo, più piccolo di una moneta di 2 centesimi, è stato sequestrato dalla polizia di Stato. Lo strumento era utilizzato per rubare automobili.

Gli agenti di polizia di Roma hanno denunciato per ricettazione tre romani: L.G. di 47 anni, S.R. di 37 anni e V.A. di 40 anni. I tre erano esperti nel furto di vetture. Nel loro garage le forze dell’ordine hanno rinvenuto due auto rubate, pronte per essere rivendute o per essere smontate. Una volta scomposte, le parti delle vetture venivano immesse sul mercato nero dei pezzi di ricambio.

Le autovetture sono state ritrovate grazie al sistema di antifurto e sono state sequestrate insieme al piccolo congegno elettronico usato per il furto. Si tratta di un chip di piccole dimensioni in grado di violare la vulnerabilità di molti sistemi d’allarme.

Il dispositivo è in grado di mettere in crisi il sistema di sicurezza che impedisce al motore di accendersi se non c’è vicina la giusta chiave. La chiave infatti contiene un chip Rfid che mette in comunicazione auto e chiave: i due sistemi si scambiano una sequenza crittografica impossibile da indovinare. Il nuovo chip invece, non avendo bisogno del codice, riesce a mettere direttamente in funzione la macchina.

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