Incarico Puc, Masi: “L’intervento di Cantone non riguarda la mia amministrazione”

di Nicola Rosselli

Carinaro – L’intervento dell’Anac presieduta dal giudice Raffaele Cantone non è dovuto ad attività della mia amministrazione. Questo, in estrema sintesi, quanto dichiarato dall’ex sindaco di Carinaro Mario Masi che ha inteso illustrare la situazione, con tanto di atti alla mano, a fronte di chi lo vorrebbe autore della gara riguardante l’affidamento dell’incarico di progettazione urbanistica per l’adeguamento del Puc (Piano urbanistico comunale) al Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Gara praticamente annullata dall’organismo di controllo sulla regolarità degli atti amministrativi.

“Mi permetta – attacca l’ex primo cittadino – di evidenziare che il bando nella sua versione definitiva è stato pubblicato in data 6 giugno 2014 (Dell’Aprovitola sindaco) ed rimasto in pubblicazione fino al 7 luglio 2014. Già questo basterebbe da solo per chiarire a chi sono ascrivibili le responsabilità quantomeno politiche. Nel corso della procedura di approvazione del bando che, questo si, ha avuto inizio durante la mia sindacatura, ogni qualvolta ho ricevuto segnalazioni relative ad anomalie ho, immediatamente e senza indugio, attivato ogni potere di direzione e controllo che la legge mi conferiva. Ad esempio, in data 31 marzo 2014 ricevuta la nota della Segreteria, dopo soli due giorni (Giunta municipale numero 41 del 2 aprile 2014) ho dato ordine di recepire le indicazioni di correzione, o come quando avendo ricevuto comunicazione dall’ordine degli architetti su ulteriori anomalie in data 6 maggio 2014, dopo pochissimi giorni (Giunta numero 64 del 13 maggio 2014, a dieci giorni di scadenza del mio mandato) ho provveduto ad accogliere quanto segnalatomi ordinando di correggere ulteriormente”.

Masi passa, poi, ad esaminare l’attività dell’attuale amministrazione sulla stessa vicenda e afferma: “Al contrario, il sindaco Dell’Aprovitola, a fronte di ripetute segnalazioni di errori di valutazione dei requisiti e di erronea attribuzione dei punteggi (quindi nella ben più importante fase dell’aggiudicazione) a danno di uno dei partecipanti, non si degnava neppure di rispondere a tre successive note di richiesta di revoca. Qualora fossi rimasto sindaco io, così come fatto con le precedenti segnalazioni, la segnalazione del 11 giugno 2014 di un altro partecipante non sarebbe rimasta lettera ‘semi-morta’, e certamente di fronte a segnalazioni tanto gravi per ben tre volte, successive all’aggiudicazione, avrei concretamente vigilato sul funzionamento degli uffici, così come la legge impone di fare”.

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