Donne incinte morte, Lorenzin: “Indagare caso per caso”

di Stefania Arpaia

Torino – “Credo si tratti di una drammatica casualità”, ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito ai casi delle quattro donne incinte morte nei giorni scorsi insieme ai loro piccoli.

“Si è trattato di un susseguirsi di casi in ospedali diversi – ha spiegato il ministro – Quindi credo si tratti di una drammatica casualità, ma bisogna dare risposte e, quindi, indagare caso per caso”.

“I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino – ha detto – dove non risultano delle responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna. Non risultano delle responsabilità dirette però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all’arrivo in ospedale, di questa come delle altre puerpere; quindi, probabilmente, lì c’è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio”.

“Bisogna verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l’accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l’unico modo per farlo – ha concluso – è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile”.

Previsti nella giornata di lunedì i funerali di Giovanna Lazzari, morta all’ottavo mese di gravidanza all’ospedale di Brescia insieme alla bambina che aveva in grembo, e di Angela Nesta, morta il 26 dicembre a Torino, incinta al nono mese di una bimba. 

La Procura di Brescia, che ha sequestrato la cartella clinica di Giovanna Lazzari, ha disposto l’autopsia eseguita in mattinata. Secondo la prima analisi, sarebbe stato il distacco totale della placenta e una conseguente emorragia ad aver provocato la morte. “La paziente è stata gestita nel miglior modo possibile”, ha assicurato Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia.

“I medici hanno fatto tutto quello che poteva essere fatto. Nei prossimi giorni faremo una valutazione attenta di tutti i passaggi effettuati dall’arrivo in pronto soccorso della paziente fino alle gravissime complicazioni che hanno portato al decesso”, ha concluso.

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