Attentato Istanbul: fermato un sospetto, arrestati 3 russi “aiutanti” jihadisti

di Stefania Arpaia

Istanbul – Un sospetto responsabile della strage di Istanbul avvenuta lo scorso martedì, a Sultanahmet, nel cuore della città storica, tra l’obelisco di Teodosio e la Moschea Blu, è stato fermato.

La notizia dell’arresto è stata diffusa dal ministro dell’Interno, Efkan Ala. Le autorità turche hanno anche fermato 68 altre persone sospettate di “legami con l’Isis”. Tra queste anche tre cittadini di nazionalità russa, come conferma la sede diplomatica di Mosca ad Antalya. Sono accusati di aver fornito supporto logistico ai jihadisti.

Il maggior numero di arresti è stato eseguito a Sanliurfa, vicino al confine con la Siria, dove 21 persone sono state fermate. Altre a Kilis, sempre vicino alla frontiera, nella provincia di Mersin, ad Adana e a Dyarbakir. Prevista l’espulsione immediata per 15 siriani. 

Intanto, le autorità locali hanno confermato che l’uomo che si è fatto esplodere provocando la morte di 10 persone aveva chiesto lo scorso 5 gennaio asilo politico proprio in Turchia.

Papa Francesco: “Vi invito a pregare per le vittime dell’attentato avvenuto a Istanbul: il Signore converta i cuori dei violenti. Il Signore dia pace eterna ai defunti, conforto ai familiari e fermezza solidale all’intera società”.

“Non abbiamo informazioni concrete sul fatto che l’attacco di ieri fosse rivolto a cittadini tedeschi”, ha detto in una conferenza stampa il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere. Nell’attacco sono rimaste ferite 11 persone: 9 tedeschi, 1 norvegese e 1 peruviano. Tra i turisti tedeschi, 2 sono in condizioni critiche.

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