Endometriosi, in campo la nazionale di calcio delle Mamme

di Redazione

Casoria (Napoli) – Giunge alla 23esima edizione la partita di beneficenza della nazionale di calcio di “Miss Mamma”, composta da mamme tra i 25 e i 55 anni, nato per sostenere iniziative a scopo benefico in tutta Italia.

Sul campo di Casoria, nel Napoletano, le mamme sono scese in campo per raccogliere fondi per la ricerca sull’endometriosi, una terribile malattia, ancora sconosciuta, che può causare infertilità e dolori importanti, con un impatto significativo sulla qualità della vita.

Una malattia solo femminile, che colpisce milioni di italiane all’anno secondo le stime, anche se m anca un registro che ne calcoli il numero esatto, donne che spesso non riescono a ricevere una diagnosi corretta e ad essere adeguatamente assistite.

I sintomi principali sono dolore cronico durante il ciclo mestruale che si riesce a placare solo con potenti antidolorifici a causa di crescita del tessuto dell’endometrio, che ricopre l’utero, su altri organi. Questi dolori purtroppo vengono ancora definiti come “normali” dagli stessi medici, mentre sono il sintomo della malattia. Non è normale stare così male quando si ha il ciclo, dover stare a letto due o tre giorni con conseguenze negative sulla vita lavorativa.

I sintomi dipendono dalla gravità e dal posizionamento: l’endometriosi può essere ovarica, con presenza di cisti oppure può essere sui nervi, su organi come il rene o l’uretere, con conseguenti interventi chirurgici per rimuovere le parti danneggiate. Molte donne si accorgono di soffrire di endometriosi quando vogliono una gravidanza e non ci riescono.

È una malattia di cui non si conoscono le cause e per cui non c’è cura. L’unica terapia è rappresentata dalla pillola anticoncezionale che viene presa senza interruzioni per evitare le recidive ed alleviare il dolore.

L’Italia, paradossalmente, ha dei centri di eccellenza internazionali. Ma per il resto manca tutto: un codice di esenzione, un certificato per assenza dal lavoro non si può fare per endometriosi. Le associazioni chiedono che venga riconosciuta come malattia e che i nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza) vengano definitivamente approvati.

È dal 2006 che il Parlamento conosce la situazione, ma manca ancora un registro nazionale per sapere quante donne soffrono della malattia. Intanto, le donne affette da endometriosi devono pagarsi tutti i farmaci e gli esami, costrette a vita a fare l’autocateterismo perché la vescica non funziona più, altre a cui è stato reciso un nervo. Alcune Asl riconoscono una percentuale di invalidità registrandola come altra patologia ma è a discrezione dei medici.

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