Salva-banche, Renzi: “Ora ci pensa Cantone. Chi è truffato deve riavere i soldi”

di Stefania Arpaia

Roma – Prosegue la polemica in merito alla questione salva-banche e al crac dei 4 istituti: Carife, Banca Etruria, CariChieti e Banca Marche.

Ai microfoni del Tg5 il capo del consiglio Matteo Renzi ha dichiarato: “Nelle prossime ore faremo tutto possibile perchè chi è stato truffato possa avere i soldi. Non è il momento delle polemiche: meno male che abbiamo fatto il decreto”. 

“Le critiche al governo – ha proseguito – sono davvero incomprensibili perché abbiamo salvato un milione di persone e purtroppo le regole che ci sono e che non hanno consentito di salvare gli obbligazionisti sono state fatte in passato. C’è bisogno di massimo rigore, chiarezza e trasparenza. Faremo tutto il possibile perché chi è stato davvero truffato possa riavere i soldi”, ha sottolineato.

“C’è la volontà di massima trasparenza e chiarezza e, se possibile, vorrei che gli arbitrati siano gestiti dall’Anac di Raffaele Cantone, un autorità terza, autorevole, per la massima trasparenza e non dalla Consob o dal governo”.

Poi in merito alla possibilità di nuove intese in Parlamento soprattutto con i cinque stelle ha detto: “E’ un accordo istituzionale con il quale abbiamo eletto tre personalità di alto profilo. Noi siamo sempre disponibili a dialogare, non si può bloccare il parlamento. E’ il momento di fare le cose, di dare un segnale ai cittadini”.

“Bisogna capire se ci sono ancora i moderati – ha detto riferendosi al centro-destra – Più che discutere dei posti si mettessero d’accordo: se non scelgono la linea demagogica ed estremista di urlare contro tutti ma perdendo voti, siamo sempre pronti ad avere un dialogo, restando in alternativa”.

Nel frattempo, è attesa la conferma dell’istituzione di 100 milioni di dotazione del fondo per i risparmiatori coinvolti. “Gli interventi di rafforzamento strutturale del settore bancario adottati dal Governo si accompagnano a una rinnovata attenzione all’applicazione rigorosa degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza, applicabili ai servizi di investimento e alle offerte al pubblico di sottoscrizione e di vendita – ha dichiarato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan – tali servizi dovranno essere applicati in modo da non collocare gli strumenti più rischiosi presso clienti non in grado di comprendere l’effettivo rischio”. 

“Il progetto di ricapitalizzazione da parte del fondo interbancario, seppure in linea con le regole degli aiuti di Stato, non era ritenuto compatibile con la disciplina della risoluzione e avrebbe comunque comportato l’avvio di una risoluzione da parte dell’Ue. I 100 milioni che sono stati ipotizzati come contributo del mondo bancario appaiono oggi un numero assolutamente congruo”, ha commentato Roberto Nicastro, presidente dei 4 istituti salvati.

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