Roma: arrestati killer manager tedesco. Fermati tre romeni

di Stefania Arpaia

Roma – Tre persone sono state arrestate ritenute responsabili dell’omicidio del manager tedesco, ucciso lo scorso 6 novembre, nella Capitale.

Erano riusciti a fuggire e credevano di aver fatto perdere le proprie tracce dopo aver dato fuoco all’appartamento della vittima ma sono stati rintracciati dai carabinieri in collaborazione con la forze di polizia di Romania e Norvegia. 

Si tratta di tre romeni Costantin Andronache, Laurentiu Madalin Dragan e Sebastian Zamfir, rispettivamente di 23, 26 e 28 anni, fuggiti dall’Italia subito dopo il delitto, e di Ionel Dragan, un 44enne, padre di uno dei tre, artista di strada, rintracciato dai Carabinieri a Roma, in un rifugio di fortuna lungo le rive del Tevere, luogo in cui sono stati trovati alcuni oggetti della vittima sottratti dopo l’omicidio.

I presunti responsabili del delitto sono stati catturati due in Romania e uno in Norvegia.

La vittima era Oliver Degenhardt, ucciso nella sua abitazione nel quartiere romano di San Lorenzo, in via dei Volsci. L’uomo era responsabile per l’Italia di una multinazionale di cosmetici.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la sera del 6 novembre il manager tedesco aveva dato appuntamento nella propria abitazione a tre ragazzi romeni, conosciuti su Facebook e che aveva già incontrato in altre occasioni.

Dopo l’incontro sessuale sarebbe nata una lite sfociata in una aggressione in cui il manager è stato preso a calci e pugni e strangolato. L’intervento dei carabinieri avvenne dopo la mezzanotte a seguito di un incendio dell’appartamento che aveva distrutto due stanze al fine di cancellare le prove.

“E’ stata un’indagine articolata – ha spiegato il generale Salvatore Luongo, comandante provinciale dei carabinieri di Roma – e al brillante successo hanno contribuito tre fattori: le indagini classiche, tecniche investigative scientifiche e la cooperazione internazionale. Tre fattori che hanno permesso di assicurare alla giustizia tre pericolosi malviventi che avevano impiantato a Roma la loro area di influenza”.

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