L’insegnante aggredito da Isis smentisce: “Ho inventato tutto”

di Gabriella Ronza

Parigi – Tutta frutto di invenzione l’aggressione che ha visto come protagonista, questa mattina, un maestro di scuola materna di Aubervilliers, alla periferia di Parigi. L’uomo, di 45 anni, aveva raccontato di essere stato aggredito intorno alle 7,30 di mattina nella classe della scuola materna pubblica “Jean Perrin”, da un combattente dell’Isis che, fuggendo, aveva gridato: “È per Daesh, è un avvertimento, non è che l’inizio”.

La presunta vittima era stata effettivamente ricoverata per ferite alla gola e all’addome e aveva detto agli inquirenti che l’aggressore portava un passamontagna e dei guanti ed era vestito con una tuta bianca da imbianchino e degli scarponi da militare.

Inizialmente la versione era stata creduta dalle forze dell’ordine, tanto che la ministra dell’Educazione nazionale, Najat Vallaud-Belkacem, era andata sul posto per portare la solidarietà del governo. “Continueremo a rafforzare le misure di sicurezza in un momento in cui, sì, il mondo della scuola si sente minacciato”, aveva, infatti, detto.

L’attentato non sembrava neanche inverosimile poiché, secondo l’ideologia jihadista, gli insegnanti e i dipendenti dei servizi sociali francesi sono responsabili di trasmettere i valori della laicità, di fare rispettare il divieto del velo in classe, e sono quindi i garanti della odiata separazione tra religione e Stato, come affermato anche nella rivista in francese dello Stato islamico: la “Dal Al Islam”.

Durante l’interrogatorio, però, il maestro ha raccontato di aver inventato tutto. I motivi di un tale comportamento sono ancora tutti da chiarire e non si escluderebbe un malessere psicologico.

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