Mafia Capitale, Alemanno rinviato a giudizio per tangenti

di Redazione

Roma – Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma in uno dei filoni dell’inchiesta su Mafia Capitale. L’ex sindaco della Capitale dovrà rispondere, come chiesto dalla Procura, di corruzione e illecito finanziamento. L’udienza è stata fissata per il 23 marzo davanti alla seconda sezione penale.

Secondo l’accusa, Alemanno avrebbe ricevuto 75 mila euro per banchetti elettorali, altri 40mila euro invece sarebbero confluiti nelle casse di “Fondazione Nuova Italia” presieduta dall’ex sindaco e, infine, 10mila euro in contanti gli sarebbe stati recapitati attraverso l’ex ad di Ama, Franco Panzironi. Soldi girati dal ras delle cooperative – in accordo con Massimo Carminati – all’allora primo cittadino con lo scopo di asservirlo ai loro interessi.

Per i pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, Alemanno si sarebbe piegato alle richieste avanzate da Buzzi prima favorendo la nomina di Giovanni Fiscon a dg della stessa municipalizzata e poi facendo sbloccare i debiti di Eur spa nei confronti delle coop di Buzzi.

A peggiorare la posizione dell’ex sindaco è il suo delfino, Panzironi, che ha raccontato ai pm di aver ricevuto in Fondazione 10mila euro da Buzzi su richiesta di Alemanno, aggiungendo di aver messo “il denaro in una busta nella cassaforte della sua stanza”.

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