Via Roma, i titolari dei negozi sequestrati sul piede di guerra

di Antonio Arduino

Aversa – I commercianti che hanno l’esercizio in via Roma, nel tratto antistante Porta Napoli, dichiarano guerra all’amministrazione comunale. Dopo aver denunciato pubblicamente, con striscioni e manifesti, l’inerzia dell’ente locale per non essere intervenuto nei confronti dell’autorità giudiziaria che dal 18 novembre ha imposto il sequestro preventivo degli esercizi a seguito del crollo avvenuto, a fine ottobre, del solaio di uno dei locali dell’Università in cui erano in atto lavori di ristrutturazione che ebbe come conseguenza la morte di un operaio, annunciano di essere pronti a dare il via ad una serie di azioni di protesta che potrebbero gettare ombra sulle festività natalizie ancora più di quanto già non ne facciano manifesti a lutto e striscioni che hanno disseminato lungo la strada dal primo dicembre.

Tra le proteste annunciate ci sarebbe il blocco dell’ingresso della facoltà di ingegneria che è stato reso fruibile dopo pochissimi giorni dall’incidente mortale malgrado sia praticamente attaccato ai negozi chiusi a seguito del sequestro preventivo e il posizionamento sull’albero di natale posto all’’ingresso della città di bigliettini di protesta listati a lutto riportanti gli slogan affissi sulle saracinesche degli esercizi commerciali.

“Se c’era o c’è ancora pericolo – dicono i commercianti motivando il perché della nuova azione di protesta – è mai possibile che chi entra nel portone dell’Università non corra rischi mentre ne corra chi entra nei nostri negozi per fare acquisti?”.

E’ una domanda logica, alla quale hanno cercato inutilmente risposta interloquendo con tutte le autorità istituzionali, compreso il commissario prefettizio. “Ma nessuno ci ha ascoltati e adesso – dicono – non abbiamo più intenzione di spendere altre parole. Se volevano uccidere le nostre attività lo stanno facendo e per alcuni di noi lo hanno già fatto”.

“Ora, però, per salvare il salvabile bisogna intervenire subito, disponendo il dissequestro dei locali così da consentirci di recupero il tempo e il denaro perduto cosa possibile in questo particolare momento dell’anno. In alternativa il commercio almeno in questa parte della città è finito e non ci resta che applicare il detto muoia Sansone con tutti i filistei”, concludono gli esercenti.

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