Nuovi farmaci in oncoematologia, convegno a Napoli

di Redazione

Napoli – All’hotel Santa Lucia di Napoli una due giorni per il 17esimo workshop sulle malattie linfoproliferative croniche organizzato dall’oncoematologo Antonio Abbadessa e dal professor Steven Treon di Harvard, riunione che negli ultimi anni ha assunto un respiro internazionale. Il workshop, organizzato per il secondo anno consecutivo in collaborazione con Harvard Medical School, verterà sui nuovi concetti/farmaci di immuno-oncologia.

“Dato il discusso problema della sostenibilità dei farmaci in oncologia, abbiamo ritenuto, il professor Steven Treon ed io, fosse stimolante una sessione sugli aspetti tecnico-normativi, con uno sguardo particolare agli interessi reali dei pazienti oggi sottoposti a notevoli difficoltà anche burocratiche, oltre quello proprio della patologia di cui sono affetti, cui sono oggi sottoposti i pazienti per entrare in possesso di farmaci ad alto costo, che pure spettano loro; come pure è evidente il ruolo delle companies per promuovere la prescrizione di farmaci”, spiega il professor Abbadessa.

Le malattie linfoproliferative ed immunoproliferative croniche, in particolare linfomi e mielomi, sono in costante progressivo incremento in tutti i paesi occidentali. Parallelamente notevoli sono in questo campo le nuove acquisizioni in termini di ricerca di base e traslazionale con evidenti ricadute sulla gestione clinica di queste patologie. L’impiego in terapia di nuove molecole ha di fatto portato ad un notevole allungamento della sopravvivenza ed, in alcuni casi, alla guarigione.

Oggi sono disponibili farmaci innovativi, basati sulle recenti conoscenze nel campo della immuno-oncologia, conoscenze alla base della così detta medicina di precisione o medicina personalizzata. Tuttavia l’utilizzo di molecole ad alto costo, anche se limitato a pazienti “difficili”, pone la questione della sostenibilità dei costi, con conseguenti problemi di scelta e di priorità, di etica e di socioeconomia, ma anche di appropriatezza.

Proprio il necessario controllo di quest’ultima ha portato ad una complessa burocratizzazione prescrittiva, che di fatto si traduce in un accesso difficile agli stessi farmaci, sia per medici, che, soprattutto, per pazienti. A tale problema è stata pertanto dedicata una tavola rotonda tra rappresentanze dell’Accademia, dell’Industria, della Farmacovigilanza Regionale e della Agenzia Regolatoria del Farmaco Italiana (Aifa).

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