“Sabba & gli Incensurabili” cantano Battisti

di Gabriella Ronza

Frattamaggiore (Napoli) – Cinquecento persone, il teatro De Rosa è pieno. C’è chi è presente per passare un Santo Stefano diverso, chi perché fan dei “Sabba & gli Incensurabili”, la band campana rivelazione del panorama musicale indipendente, e chi perché ama Lucio Battisti e le sue intramontabili canzoni d’amore.

“È un evento dedicato a Battisti che noi abbiamo organizzato a seguito di una sfida lanciataci da Vincenzo D’Oriano, direttore artistico del Club Frequency. – ammette il cantante e chitarrista “Sabba” (Salvatore Lampitelli) – I nostri sono ri-arrangiamenti, non cover”. “De Rosa ci sta ospitando e noi siamo molto felici, è qui che abbiamo mosso i primi passi per quanto concerne la musica al liceo e, in passato, lo abbiamo supportato quando era a rischio fallimento. Per noi è un posto importante”, sottolinea il frontman.

Alla domanda se c’è qualcosa di simile tra la loro musica e quella del celebre cantante, gli incensurabili rispondono entusiasti. “A noi piace cantare Battisti. Nella nostra carriera musicale non ci siamo mai ispirati a lui, ma suonandolo ci siamo accorti che qualcosa che ci accomuna c’è. Battisti è stato un grande, un rivoluzionario della musica italiana. Durante un’intervista alla Rai, in bianco e nero, ricordo – afferma Sabba – che qualche giornalista ed esperto lo criticò perché non aveva la voce di cantante. Al tempo, infatti, il pubblico della Penisola era abituato alle grandi voci come quelle di Claudio Villa. Lui è un po’ come i Beatles ed Elvis: stroncati dalla critica musicale del loro presente, ma poi divenuti capostipiti di nuove frontiere artistiche per il pubblico del futuro. A quelle critiche, Battisti rispose che l’importante è emozionare. Inoltre, Battisti era una persona attenta agli arrangiamenti particolari, adoperava uno stile italiano, ma coadiuvato a influenze americane di rhythm ‘n’ blues. L’ambivalenza tra il cantautorato italiano, quindi la musica e melodia italiana, e un mix di cose ritmate è probabilmente la più grande similitudine tra noi e lui. Proprio avendo a che fare con Battisti, ci siamo resi conto che siamo molto vintage”.

Sul gusto personale sono decisi, le loro canzoni preferite di Battisti sono: “Dieci ragazze per me”, “E penso a te” e “Mi ritorni in mente”. “Dieci ragazze per me – racconta Sabba – sembra, non esagerando, essere stata scritta da noi, semplicemente perché con le nostre canzoni noi cerchiamo di alleggerire delle tematiche che in realtà sono profonde e lo stesso fa lui in questo brano: lui può avere dieci ragazze, ma muore per una sola. È un pezzo con melodie americane che ci appartengono. Mi ritorni in mente è, invece, un mix perfetto tra la melodia italiana larga e il rhythm ‘n’ blues: è un’unione tra Italia e America, sapiente miscela di innovazione e tradizione”.

L’evento, infatti, passa dalla performance della ritmica “Dieci ragazze per me” alla struggente “Io vivrò”, dalla profonda “I giardini di Marzo” alla più leggera “Un’avventura”, dalla passionale “E penso a te” alla risoluta “Nessun dolore”. Non sono mancate le celebri: “Con il nastro rosa”, “Pensieri e parole”, “Eppur mi son scordato di te”, “Comunque bella”, “Il tempo di morire”, “Il mio canto libero”, “Insieme a te sto bene”, “Amarsi un po’” e “Prendila così”. Un excursus emozionante tra i vari tipi di amore e relazione affrontato con la grinta tipica e lo stile graffiante della band campana.

Il concerto è stato accompagnato dagli straordinari balletti di tre artisti: Michele Albano, Marta Giampaolino e Isabella Solipano. Il pubblico ha risposto benissimo all’esibizione, cantando con la band e non solo: in ultimo, infatti, gli spettatori della prima fila hanno perfino improvvisato un balletto.

I Sabba & gli incensurabili hanno chiuso il concerto suonando tre loro inediti. “L’album ‘Sogno e son fesso’ – fanno sapere dalla band – sta andando benissimo. Rispetto al precedente, abbiamo fatto un percorso un po’ più autonomo, siamo con un’etichetta che spinge verso altre cose e questo ci ha permesso di muoverci in maniera indipendente. Questo secondo disco è stato masterizzato alla Sterling di New York dove masterizzano Coldplay, Caparezza e tanti altri. Abbiamo fatto sei mesi di pre-preduzione nella sala, ciò ci ha permesso di curare in maniera più precisa degli arrangiamenti. Abbiamo, inoltre, avuto dei riscontri dalla stampa di tutta Italia, ovviamente sempre dall’ambiente indipendente, perché il grande pubblico si basa sulla tv. Siamo onorati di aver ricevuto complimenti anche dal punto di vista tecnico. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: offrire un prodotto professionale”.

Sui progetti per il futuro hanno idee chiare. “Con dicembre abbiamo finito il primo anno di lavoro con questo disco. A gennaio faremo delle date tra Roma e Napoli. Non abbiamo intenzione di fermarci con il tour, siamo vicini alle 100 date. Nel frattempo, continueremo a lavorare alla pre-produzione del nostro terzo disco”.

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