Processo Escort, condannato Tarantini. Malore per D’Addario

di Redazione

Il Tribunale di Bari ha condannato a 7 anni e 10 mesi Gianpaolo Tarantini e a 16 mesi Sabina Began, “l’ape regina” delle feste organizzate per Silvio Berlusconi. I due sono tra i sette imputati del processo “Escort” accusati a vario titolo di associazione a delinquere e induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Patrizia D’Addario, colta da un malore, è stata ricoverata in ospedale in codice rosso.

Il tribunale di Bari ha trasmesso gli atti alla procura per l’eventuale esercizio dell’azione penale nei confronti di Silvio Berlusconi ai sensi dell’articolo 377 del Codice penale (intralcio alla giustizia). Il tribunale ha disposto anche la trasmissione degli atti alla procura affinché valuti l’ipotesi di reato di falsa testimonianza nei confronti di alcune delle ragazze portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze di Silvio Berlusconi affinché si prostituissero.

“Non mi resta che il suicidio, ditelo”: così la barese Patrizia D’Addario ha reagito, in modo disperato, alla sentenza di condanna di Tarantini e Began in cui il Tribunale di Bari non ha riconosciuto alcun risarcimento dei danni alle parti civili, tra cui la stessa D’Addario.

Fuori dall’aula la donna ha pianto a dirotto davanti alle telecamere spiegando che si aspettava un risarcimento dei danni. Poco dopo è stata colta da malore ed ha perso i sensi nel piazzale del Tribunale di Bari. La donna è stata soccorsa da sanitari del 118. L’avvocato Fabio Campese ha rivelato che la sua assistita, poco prima di sentirsi male, ha ingerito una quantità massiccia di farmaci per la tiroide ed ha scritto una lunga lettera nella quale ringrazia il suo legale e fa diverse considerazioni sul processo “Escort”, nato dalle sue dichiarazioni, e sulla sua vita familiare.

Patrizia D’Addario è colei che con le sue dichiarazioni nel 2009 fece scoppiare il caso del giro di ragazze a pagamento gestito da Tarantini per le feste a casa dell’allora premier Silvio Berlusconi.

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