Kenya, Papa Francesco all’incontro interreligioso: “Dio non giustifica l’odio”

di Stefania Arpaia

Nairobi – Ha incontrato i capi dei cristiani evangelici, metodisti, pentecostali e dell’African Inland Church seduti accanto ai leader della religione tradizionale animista e musulmana, Papa Francesco in uno dei suoi primi discorsi nel viaggio appena iniziato in Africa.

La notizia è stata diffusa da Radio Vaticana che ha riferito dell’incontro ecumenico ed interreligioso nella nunziatura apostolica a Nairobi, in Kenya.

“Il Dio che noi cerchiamo di servire è un Dio di pace. Il suo santo Nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza – ha spiegato il pontefice – Il mondo giustamente si attende che i credenti lavorino insieme con le persone di buona volontà nell’affrontare i molti problemi che si ripercuotono sulla famiglia umana”.

“Con il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, la Chiesa Cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso al servizio della comprensione e dell’amicizia. Intendo riaffermare – ha aggiunto – questo impegno, che nasce dalla convinzione dell’universalità dell’amore di Dio e della salvezza che Egli offre a tutti. Nel guardare al futuro preghiamo affinchè tutti gli uomini e le donne si considerino fratelli e sorelle, pacificamente uniti nelle e attraverso le loro differenze. Preghiamo per la pace!”.

Poi in merito alla strumentalizzazione della religione come giustificazione degli attacchi terroristici ha detto: “Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti in nome della religione per seminare discordia e paura e per lacerare il tessuto stesso delle nostre società”.

“So che è vivo in voi il ricordo dei barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera. E’ importante che siamo riconosciuti come profeti di pace, operatori di pace che invitano gli altri a vivere in pace, armonia e rispetto reciproco”.

“E’ necessaria la comprensione interreligiosa, l’amicizia e la collaborazione nel difendere la dignità conferita da Dio ai singoli individui e ai popoli, e il loro diritto di vivere in libertà e felicita. Promuovendo il rispetto di tale dignità e di tali diritti, le religioni interpretano un ruolo essenziale nel formare le coscienze, nell’instillare nei giovani i profondi valori spirituali delle rispettive tradizioni e nel preparare buoni cittadini, capaci di infondere nella società civile onestà, integrità e una visione del mondo che valorizzi la persona umana rispetto al potere e al guadagno materiale”, ha concluso Papa Francesco.

 

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