Hollande ai sindaci di Francia: “Tre mesi di stato d’emergenza”

di Stefania Arpaia

Parigi – Il presidente francese Francois Hollande in un vertice straordinario per pianificare la lotta al terrorismo ha dichiarato l’intenzione di proclamare 3 mesi di stato d’emergenza.

“Bisogna annientare l’esercito che minaccia tutto il mondo – ha detto Hollande rivolgendosi ai sindaci del Paese -Dobbiamo studiare tutte le proposte e dimostrare il nostro spirito di unità. Ho voluto che il consiglio di Stato fosse ascoltato in modo che potesse darci indicazioni utili per agire. Infine ho deciso di amplificare lo sforzo di reclutamento per le forze di sicurezza, le dogane e nessun posto di lavoro sarà soppresso nei prossimi anni. Ciò vuol dire più poliziotti e un personale meglio equipaggiato”.

“Bisognerà assicurare la vigilanza – ha proseguito – Stabilire controlli alle frontiere. Lo Stato intende rispettare gli impegni europei per quanto possibile ma deve garantire la sicurezza. Voglio che tutta la potenza dello Stato venga messa al servizio dei cittadini. So di poter contare sui 3900 poliziotti municipali di Francia. Non dimentico la morte della poliziotta uccisa a Monrouge, Clarissa Jean-Philippe. Ci sarà un rafforzamento dei mezzi supplementari”.

“Mi aspetto grande collaborazione dai sindaci di Francia. Penso alla protezione di edifici pubblici e privati, potenziali obiettivi dei terroristi, anche in questo caso noi abbiamo bisogno del vostro aiuto. Dobbiamo agire per lottare ancora di più. Siete parte integrante della prevenzione. Dobbiamo evitare che giovani francesi diventino un pericolo per il Paese. Le differenze non devono divenire separazioni. L’Isis vuole diffondere la divisione, non cediamo alle tentazioni di essere come loro. Non cediamo alla paura. Agli eccessi. La nostra coesione sociale è la migliore risposta. Dobbiamo essere implacabili contro ogni forma di odio. Nessun atto di odio deve essere contemplato. Certi hanno voluto stabilire un nesso tra i profughi che fuggono e i terroristi. Il nesso esiste. Ma la Francia ha solidarietà nei confronti dei profughi e 30mila stranieri saranno accolti”.

“Il governo per aiutarvi metterà in atto un dispositivo di sostegno ai comuni. La Francia deve dare una risposta. Bisogna verificare prima che le persone rientrino sul territorio europero e francese che non ci sia nessun rischio per il nostro Paese. Dobbiamo compiere le verifiche necessarie prima. Analogamente la riforma sul diritto di asilo permetterà di rifiutare l’asilo verso chiunque rappresenti una minaccia. Dobbiamo restare fedeli ai nostri valori. Sindaci voi volete che i vostri concittadini diventino una cosa sola con la nazione. Io vi conosco, so che siete attaccati alla Repubblica. La laicità è una Repubblica che lascia posto a tutti ma non autorizza nessuno a minacciarla. Al di là delle nostre differenze noi siamo francesi e siamo fieri di esserlo. La Francia resterà un paese di libertà, di movimento, di cultura, un paese dinamico che non cede mai alla cultura”.

“La vita deve riprendere pienamente. Cosa sarebbero le nostre città senza il rumore delle nostre molteplici attività? Il mondo ci ha dimostrato la propria solidarietà. La Francia deve essere sempre se stessa. Il nostro dovere è di continuare la vita”, ha concluso.

Il discorso di Hollande si è terminato con il canto della Marsigliese, ancora una volta simbolo dell’unità della Francia che si rialza e si rimette in piedi nonostante gli attacchi dello scorso venerdì.

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