Ferrovie dello Stato si avvia a privatizzazione ma Cda si dimette

di Stefania Arpaia

Roma – Si è dimesso, giovedì mattina, il Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato nel corso della riunione del board dell’azienda. A gestire l’avvio della privatizzazione sarà una nuova dirigenza. 

“Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato spa ha rassegnato le dimissioni. Un’assemblea per la nomina del nuovo Consiglio sarà convocata il più presto possibile. Provvederemo rapidamente alla nomina del management chiamato a condurre la società nel processo di valorizzazione avviato formalmente con il Dpcm varato questa settimana dal Governo”, ha comunicato in una nota la società dei trasporti ferroviari.

A dimettersi anche il presidente Michele Mario Messori e l’amministratore delegato Michele Mario Elia.

Intanto, il Ministero dell’economia e della finanza ha comunicato che Pier Carlo Padoan “ha apprezzato la scelta del management e dell’intero consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato di fare un passo indietro rinunciando al proprio incarico nella società”.

Possibile successore di Elia è Renato Mazzoncini, attuale amministratore delegato di BusItalia, la controllata di Fs per il trasporto passeggeri con autobus. 

Ferrovie dello Stato ha un valore pari a 3 miliardi di euro e appartiene alla rete Rfi che resterà pubblica. La privatizzazione riguarderà il 40% dell’azienda.

Nel frattempo uno sciopero partirà dalle 21 di giovedì alle 18 di venerdì e interesserà tutto il territorio nazionale. Garantita la partenza  delle Frecce mentre la maggior parte dei disagi riguarderanno i convogli regionali. Previste della fasce orarie, tra le 6 e le 9, in cui il servizio sarà garantito, così come stabilito dalla legge.

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