Elezioni Myanmar, vittoria storica del premio Nobel Aung San Suu Kyi

di Gabriella Ronza

Nel Myanmar è vittoria della Lega Nazionale per la democrazia, il partito di opposizione con a capo il premio Nobel per la Pace birmana, Aung San Suu Kyi, che ha conquistato 16 dei primi 17 seggi della camera bassa del Parlamento (nell’area di Yangoon), ufficialmente assegnati dalla Commissione elettorale.

La lega è certa di aver conquistato il 70% di voti. Se il dato fosse confermato, Suu Kyi avrebbe la maggioranza necessaria per formare il governo. La soglia è del 67% dei voti considerando che alla giunta militare è riservato un 25% dei seggi.

“È troppo presto per parlare del risultato, ma credo che ne abbiate tutti un’idea” ha dichiarato San Suu Kyi. I sostenitori della “Lega Nazionale per la democrazia” (Nld) sono in festa già da ieri. Queste rappresentano le prime elezioni democratiche da 25 anni e il premio Nobel è la favorita.

Il partito al governo (Usdp) ha ammesso la sconfitta alle elezioni. In un’intervista a “Democratic Voice of Burma”, il capo del partito di governo Htay Oo dichiara di “aver collezionato più sconfitte che vittorie”.

Htay Oo si è detto, inoltre,  sorpreso dell’entità della sconfitta subita nella sua circoscrizione, a Hinthada, nel delta della regione, considerata la roccaforte del sostegno di base al partito. “Non me l’aspettavo perché avevamo fatto tantissimo per le genti di quella regione. In ogni caso è una decisione del popolo” ha ammesso.

Nell’ex capitale Rangoon e in altre città del Paese le operazioni di voto si sono svolte con regolarità. Lunghe code, in alcuni casi quasi di 100 metri, si sono formate fin da prima dell’apertura dei seggi alle 6: alcuni elettori hanno dovuto aspettare ore in piedi. Tutto si è svolto in un’atmosfera di pazienza e entusiasmo, gli elettori hanno mostrato con orgoglio il dito mignolo intinto nell’inchiostro viola come prova del voto.

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