Berlusconi: “Torno in campo. Renzi vecchio Dc, M5S un pericolo”

di Redazione

“Torno in campo prima della Corte di Strasburgo anche perché c’è un sondaggio in cui si dice che il 90% degli italiani è convinto che contro di me ci sia stata una sentenza politica”. Lo ha detto Silvio Berlusconi commentando la sua presenza alla manifestazione della Lega a Bologna. “Sto cominciano a intervenire perché abbiamo elezioni importanti in diverse città”, ha spiegato. Se vincesse il “M5S sarebbe un pericolo per l’Italia”, ha ribadito.

Il numero uno di Forza Italia si confessa a “Porta a porta”, sottolineando che la cosa più importante in questo momento è che il centrodestra sia unito. Quanto al futuro leader, “sarà il tempo a decidere”. Intanto faremo “opposizione in Parlamento rimanendo uniti, non era accaduto negli ultimi anni”, spiega. “Nel corso del tempo si troverà il nuovo capo del centrodestra che sarà il candidato alle elezioni politiche che forse ci saranno tra due anni”.

E ancora sulla ritrovata unità nel centrodestra dichiara: “Devo dire che sono soddisfatto nel vedere la Lega al 15%. Quando noi nel 2013 abbiamo perso delle elezioni che noi riteniamo di aver vinto la Lega era al 4%, ora abbiamo 11 punti in più per la coalizione, non sono preoccupato. Anche nel 2012 dopo che c’era stata la fine del nostro governo a causa di un intrigo, io mi ero allontanato e Fi era scesa all’11%, mi richiamarono e io per responsabilità tornai e in 23 giorni Fi ritornò al 21%”.

Berlusconi è molto ottimista per le future consultazioni e assicura: “Sono convinto che alle prossime politiche possiamo puntare al 51% degli italiani perché il 55% degli italiani ha deciso di non andare a votare perché disgustati dalla politica e da questi politici. Quindi con un programma preciso e parlando con chi non è andato a votare noi con una grande crociata per la democrazia riusciremmo a convincere le persone e portarle a votare”.

Aggiunge però anche che “con questa legge elettorale al ballottaggio vanno il Pd e M5S e secondo i sondaggi vincono i Cinque stelle e questo è un pericolo grave per gli italiani e l’Italia”.

Il leader di Forza Italia dice poi che all’abolizione della tassa sulla prima casa “voteremo certamente sì. Noi però voteremo contro la legge di stabilità nella sua totalità”. E ancora: “Renzi sta copiando i nostri punti ma male, la proposta del ponte sullo Stretto è assurda perché si parla solo della ferrovia mentre con qualche spesa in più si fanno i passaggi delle auto, della luce e dell’acqua”. “E per il contante – aggiunge ancora – noi pensavamo di portarlo alla media Ue che è di 6mila euro, lui lo porta a 3mila e non è detto che ci riesca visto che la sinistra è contraria”.

Sul leader leghista dice: “Salvini è nella Lega da sempre e ha il merito di aver preso la Lega al 4% e di averla portata al 14%. Ci fa piacere perché rafforza il centrodestra. Ho con lui un rapporto cordiale e sono convinto che questo rapporto potrà sfociare in un accordo di programma di governo”.

Sul suo intervento a Bologna precisa: “Non è vero che ci sono stati fischi. Ero tranquillo, ho fatto un intervento in cui anticipavo il programma da cui ho avuto un primo sì di massima da Fdi e Lega. Era necessario essere lì perché dopo anni che avevamo seguito strade diverse dovevamo dare un segnale di compattezza preceduto in Parlamento da una riunione dei capigruppo che hanno deciso di esser uniti nell’opposizione al governo”.

Mette a poi a confronto il nuovo leader del Carroccio con il suo predecessore e dice: “Io non vedo enormi differenze tra Umberto Bossi e Matteo Salvini. All’inizio fu difficile un accordo con Bossi che cadde nel tranello di Scalfaro che, dopo il mio avviso di garanzia, gli disse che io ero nel baratro e se non mi lasciava ci finiva anche lui. Il governo eletto dal popolo cadde e quello fu il primo colpo di Stato”.

Berlusconi torna poi sul patto del Nazareno dicendo che nell’accordo siglato con Renzi c’era “la modifica della legge Severino”. Non c’era invece la grazia da parte del Colle. “Ha mancato di rispetto – aggiunge – alla parola data e questa è stata una cosa molto grave. Il patto con lui era quello di ridarmi l’agibilità politica dopo la condanna. Ma ciò non è avvenuto”.

E ancora, sul premier dice che “Renzi non è né un uomo di sinistra, tant’è vero che gli uomini della sinistra portano verso di lui un sentimento negativo perché pensano che con un gesto di destrezza gli ha sottratto il partito e ora alla guida c’è un vecchio Dc, seppur giovane di età”.

Ma Berlusconi fa anche un lapsus su Renzi confondendo i due Mattei: “Chi si vuole aggiungere è il benvenuto. Ci siamo noi tre, la grinta la porta Matteo Renzi… la determinazione la Meloni e io la creatività”. E a Vespa che gli va notare l’errore: “E’ tanto che manco dalla tv, sono un po’ in confusione”.

Sul presidente della Repubblica, Mattarella, dice: “Non l’ho incontrato quindi non posso dare dei giudizi, ma fino ad ora non ha dato segni incisivi”.

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