Bagnoli, de Magistris ricorre contro commissariamento

di Redazione

Napoli – Lo aveva annunciato più volte, e oggi lo ha formalizzato. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per conto dell’amministrazione comunale, ha presentato ricorso contro la nomina di un commissario per risolvere la questione della bonifica e il rilancio di Bagnoli effettuato dal governo.

Il sindaco ripercorre tutte le ultime tappe della vicenda Bagnoli. Cita l’ordinanza del dicembre 2013 con cui, ricorda, “sono stati individuati i soggetti inquinatori e si è introdotto il principio ‘chi inquina paga'”. La successiva sentenza definitiva del Consiglio di stato “che mette la parola fine e dice che Fintecna ha l’obbligo di fare serie cose, fra cui rimuovere la colmata, fare bonifica poi risarcire del danno”.

La tappa successiva è quella del 14 agosto 2014 quando lo stesso de Magistris firma il protocollo per l’accordo di programma con il premier Renzi. E qui il sindaco attacca ancora il premier spiegando che un anno e mezzo fa si sarebbe dovuto avviare un rapporto concordato in una “cornice ordinaria seppur con semplificazioni”. Poi però arriva “un decreto legge che, per essere costituzionale, deve essere indifferibile e urgente”.

Il paradosso, per il sindaco, sta proprio qui. Se si era definito un percorso ordinario e non si è dato seguito a quel percorso per un anno e mezzo, perché si agisce ora con un decreto legge? Nel ricorso si parla di “rilevante violazione dell’ingegneria costituzionale complessiva”, di “violazione dell’art 117 della costituzione, comma 2 e 3, e dell’art. 118 comma 1 e 2”. Anche di violazione dell’art. 114 (leale collaborazione fra istituzioni).

“E’ evidente – incalza de Magistris – il grave vulnus nei confronti dell’interesse pubblico derivante dalla previsione normativa di uno schema di compartecipazione pubblico-privata finalizzata alla definizione di una strumentazione urbanistica, per quanto denominata di ‘rigenerazione urbana’, che va a toccare un compito costituzionalmente in capo al Comune”.

A chi chiede se andrà a Palazzo Chigi il prossimo 1 dicembre in occasione della prima riunione della cabina di regia, il sindaco risponde che il Comune non ha avuto alcuna comunicazione in merito e, limitandosi a previsioni, parla di eventuale presenza di esponenti del comune ma certamente non sua. L’auspicio è che il Tar esamini al più presto il ricorso perché “il danno è urgente e rischia di essere irreparabile”.

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