Taglialatela: “La Scuola, luogo di diritti e non di elemosina”

di Redazione

Mondragone – In merito alle iniziative di solidarietà a sostegno della refezione scolastica cittadina da parte di alcune associazioni locali, l’ex assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Taglialatela, interviene pubblicamente.

“Cosa si aspetta ad incalzare l’Amministrazione Comunale per regolamentare il servizio ? Forse in ballo ci sono i prossimi patrocini delle iniziative da dover svolgere”, afferma ironicamente Taglialatela, che continua: “Siamo la città dell’Assurdo, con un’Amministrazione fantasma, dove i diritti vengono non solo calpestati ma addirittura non riconosciuti. Due Atti di diffida a provvedere, una bozza di Regolamento, ma chi di competenza è da oltre un anno che latita. Ho sempre nutrito grande rispetto per l’elevata funzione sociale svolta dalle Associazioni, soprattutto quelle libere e incondizionate da ogni logica del ‘patrocinio’ di turno. 

Quanto sta accadendo in città oggi è gravissimo: i diritti non possono essere sostituiti dall’elemosina, specialmente se si tratta di fanciulli che si formeranno alla società del domani. Tale prassi, ormai radicata tristemente a più livelli, è politicamente ed umanamente insopportabile, nonché pericolosa dal punto di vista socio-pedagogico. Non si può concepire una formazione basata sulla “richiesta”, sulla mera dipendenza dalla filantropia e soprattutto sulla semplice ‘carità’. In una società avanzata e democratica, la scuola si difende dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie sociali attraverso la pratica dei diritti. Una scuola realmente democratica ed aperta non accetta l’esistenza de ‘il figlio del sindaco e quello del contadino’. Essa, infatti, accoglie tutti lottando per distruggere le miserie e non per enfatizzarle.

Come ex Assessore alla cultura dell’ultima ‘giunta di sinistra’ che ha governato la città abbiamo lavorato con grandi risultati nei confronti della Pubblica Istruzione, della Refezione Scolastica, assicurando il diritto civile, sociale e culturale di accedere al servizio a tutti i bambini, senza distinzione di appartenenza ad un ceto economico. Il primato del diritto fu affermato, durante quell’esperienza felice, attraverso l’istituzione di una commissione mensa con regolari convocazioni e l’avvio di un proficuo quanto sinergico lavoro con il mondo dei genitori e delle scuole cittadine.

Nel 2009 ci fu l’anticipo del servizio che partì il 29 settembre ed un lavoro a favore della redazione di un regolamento, poi interrotto e vanificato dagli assessori che mi hanno succeduto. Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti delle inadempienze dell’Amministrazione Comunale, cosa faranno le Associazioni?”. 

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