Puc e paralisi edilizia, Masi: “Si prospettano danni incalcolabili”

di Antonio Taglialatela

Carinaro – “A Carinaro, da quando si è insediata la nuova Amministrazione, non si discute più, anzi manca qualsiasi confronto con i cittadini, anche sui temi di maggiore interesse per il paese. E quel che è più grave è che l’Amministrazione non fa niente perché ciò non avvenga. Per anni l’aula consiliare è stata sede di confronti anche accesi, ma civili, e di contenuto politico di un certo livello. Oggi ciò è un ricordo”.

L’ex sindaco Mario Masi torna di nuovo sullo scenario politico con l’ennesima sferzata all’amministrazione Dell’Aprovitola, in particolare sul nuovo Piano urbanistico comunale, del quale non si hanno più notizie.

“In questo scenario di ‘assordante silenzio’ – dice Masi – non si hanno novità del nostro Piano regolatore. Di tutto quello che la legge impone di fare al Comune di Carinaro non c’è traccia negli atti ufficiali dal giugno del 2014 ad oggi. Il nostro Piano regolatore, approvato il 28 novembre 2011, dopo una lunghissima attività di studio e di confronto con tutte le forze politiche e sociali di Carinaro, è stato giudicato come uno strumento di grande qualità urbana, perché riesce a coniugare, in chiave moderna, esigenze di sviluppo economico e nello stesso tempo di tutela ambientale. Però, poiché il Puc di Carinaro era stato approvato prima dell’entrata in vigore del Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (Ptcp), avvenuta il 17 luglio /2012, l’Amministrazione passata, con delibera consiliare 28/2013, adottò le linee guida per l’adeguamento del nostro Puc al Piano Urbanistico provinciale, così come la legge imponeva ed impone tuttora”.

Da quel momento sull’intera materia urbanistica di Carinaro è calato il silenzio. Ad eccezione dell’adeguamento del Regolamento edilizio che, spiega Masi, “è stato frettolosamente approvato più per la necessità di trovare una soluzione di sanatoria per l’abusivo gazebo realizzato dagli stretti parenti del sindaco, che per oggettiva necessità. Diciotto mesi buttati al vento, senza cioè avviare la fase di attuazione del Puc tramite i piani attuativi di iniziativa comunale e senza neppure dare l’avvio alla obbligatoria attività di adeguamento al Ptcp, per la quale, si ripete, la passata Amministrazione aveva approvato in Consiglio addirittura le linee guida”.

Perché l’amministrazione in carica ha bloccato l’edilizia in città”, si chiede l’ex primo cittadino, che poi riflette: “Sembra che, dopo la proroga recentemente varata dalla Regione, l’amministrazione abbia fatto salti di gioia perché ritiene di avere ulteriore tempo per fare quello che non ha fatto nei passati 18 mesi. Se c’è chi pensa queste cose, mi sia consentito dirlo, dimostra di non aver capito proprio niente. Ma lo sanno gli amministratori che tale proroga non riguarda Carinaro? La proroga varata da De Luca, presidente della Regione Campania, riguarda soltanto i Comuni sprovvisti di Puc che, per effetto dell’anzidetta proroga, hanno tempo fino a 17 giugno 2016 per approvare i rispettivi piani urbanistici, ovviamente nel rispetto delle disposizioni impartite dal piano provinciale. Quindi non Carinaro”.

E qui Masi domanda: “Quale strumento urbanistico applica ora l’Ufficio Tecnico di Carinaro? Quanti danni deriveranno alla nostra comunità e riconducibili all’atteggiamento di completa ambiguità-paralisi che si è imposto la nuova amministrazione? Carinaro si è salvato fino ad ora dal sacco edilizio dell’Agro Aversano. Resisteranno gli amministratori in questo atteggiamento?”.

E, soprattutto, sottolinea l’ex sindaco, “chi pagherà questi rilevanti danni anche d’immagine che deriveranno al nostro territorio in conseguenza di una deprecabile, forse scellerata, posizione di inerzia assunta dai nostri amministratori?”.

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