Corruzione e Legge Severino, Cantone al convegno di “Palaestra Normanna”

di Nicola Rosselli

Aversa – La Provincia di Caserta quale esempio della facilità con la quale può penetrare la corruzione e un aneddoto che ha colpito particolarmente i presenti: “All’ospedale di Caserta, oggi commissariato, abbiamo scoperto che c’era un ottimo piano di prevenzione della corruzione, copiato però pari pari da quello di Cuneo. Mi chiedo quale analogia e quale problematica comune ci possa essere tra le due strutture. Dobbiamo fare in modo che gli strumenti di contrasto esistenti non siano intesi più in senso burocratico”.

Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, conquista, con il suo eloquio semplice la platea ospitata nell’aulario della facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli, in occasione del convegno “Sos corruzione e malaffare”, organizzato dall’associazione “Palaestra normanna”, fondata e presieduta dall’ex senatore Pasquale Giuliano.

Cantone parla della corruzione come di un fenomeno sistemico, che crea un danno sociale enorme. Fenomeno che si stenta a debellare a causa di tre debolezze: la difficoltà di scoprire il patto di corruzione; una repressione fatta a macchia di leopardo e una prevenzione che stenta a decollare, anche perché gli strumenti creati, in particolare la legge Severino che tanto scompiglio sta creando anche in questi giorni, hanno vita giovane tanto che il magistrato giuglianese auspica anche una maggiore responsabilizzazione della pubblica amministrazione e dei suoi dirigenti.

Il tutto in una sala gremita. Tra i presenti: il generale Fabrizio Carrarini, comandante regionale della Guardia di Finanza; il comandante provinciale dei carabinieri Giancarlo Scafuri; il presidente del tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, con tutti i presidenti di sezione; l’ex sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco.

Il tavolo del convegno, con i suoi relatori ha consentito di scattare una fotografia globale della corruzione, affrontata da un punto di vista giuridico, legislativo, amministrativo e di responsabilità contabile.

“Palaestra Normanna – ha evidenziato Giuliano, che ha diretto con esperienza e diligenza i lavori – intende fare da stimolo concreto alla crescita dell’intero territorio. Saremo presenti sulle tematiche più importanti”.

Ad aprire il convegno il saluto del padrone di casa, il rettore della Sun, Giuseppe Paolisso, seguito da quelli del commissario prefettizio del Comune di Aversa, Mario Rosario Ruffo, e del direttore della facoltà di Ingegneria, Alfredo Testa.

Non poteva mancare, ovviamente, il riferimento alla scottante attualità con la nuova inchiesta sul governatore della Campania, Vincenzo De Luca. A parlarne Giuliano Balbi, docente di diritto penale della Sun: “Proprio in queste ore la riforma Severino ci pone tutti i suoi problemi, in primis quello di ritenersi parte lesa o accusato in base a sfumature interpretative. Tutto questo rende più difficile il contrasto”.

Per il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, Luigi Riello, “fin quando avremo una delle percentuali più basse in Europa di persone in carcere per reati di corruzione e malaffare, continuerà una delle tante anomalie giuridiche del nostro Paese. Si accusa spesso la magistratura di essere troppo in primo piano, ma se non si mette in piedi un sistema virtuoso che supporta la lotta al malaffare è evidente che i giudici sono sovraesposti.  La politica ha messo le mani su tutto. Di fronte alla totale lottizzazione diventa difficile operare. Noi scontiamo la mancanza di un’etica della Pubblica amministrazione”.

A concludere i lavori Arturo Martucci di Scarfizzi, presidente aggiunto della Corte dei Conti di Roma, che ha lanciato un altro allarme: “Sono troppo poche le sentenze della Corte dei Conti che vengono applicate”. “Bisogna esaminare con cura – ha poi spiegato – i bilanci pubblici. Sapendo leggere questi strumenti ci si può accorgere in tempo di sistemi corruttivi e intervenire a dovere. Questa è la strada da seguire”.

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