Siria, 22 raid russi contro l’Isis. Nato: “Mosca non sostenga Assad”

di Redazione

22 raid contro 27 obiettivi dell’Isis quelli compiuti dagli aerei da guerra russi in Siria. A riferirlo è il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, precisando che sono state colpite anche “undici aree dove sorgono campi di addestramento dei militanti dell’Isis nelle province di Hama e Raqqa”. La Russia ha anche confermato di non avere in programma operazioni di terra in territorio siriano.

L’offensiva contro le forze ribelli è avvenuta precisamente nella pianura di Ghab, nella parte occidentale del Paese. La pianura è strategicamente importante perché è la zona a est di Latakia, la roccaforte del regime di Damasco. Nei mesi scorsi le forze leali al regime di Damasco sono progressivamente arretrate dalla pianura di Ghab, dove invece sono avanzate le forze ribelli, che adesso costituiscono una minaccia per la zona costiera di Latakia, dove ci sono gli hub (tra cui il porto di Tartus) per i rifornimenti di armi che Russia e Iran inviano al presidente Bashar al-Assad.

Colpite anche 11 località controllate dai “terroristi” dai missili calibro 26 lanciati dalla flotta russa del Caspio sulla Siria. Lo scrive l’agenzia governativa Sana, aggiungendo che gli obiettivi colpiti si trovano nelle province di Raqqa, Aleppo e Idlib, mentre l’esercito di Damasco “colpisce duramente le postazioni terroristiche”. Le truppe siriane, prosegue la Sana, “stanno distruggendo anche gli armamenti pesanti e gli equipaggiamenti (dei terroristi), mentre la Russia rafforza la sua campagna militare contro le postazioni dell’Isis nel Paese”.

Diverse fonti di attivisti, tra le quali l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), oltre agli Usa e ad altri Paesi occidentali, sostengono però che gli attacchi russi prendono di mira anche formazioni armate anti-regime che sono anche nemiche dell’Isis. Il governo di Damasco, da parte sua, definisce “terroristi” tutti i gruppi armati dell’opposizione.

Intanto, a Bruxelles si sono riuniti i ministri della Difesa della Nato per discutere dell’intervento della Russia in Siria e la violazione dello spazio aereo della Turchia da parte di aerei russi. La Siria ha bisogno di una soluzione politica al conflitto e di una transizione che possa formare un nuovo governo. Ma la Russia sta impedendo di arrivare a questa soluzione, perché sostiene il regime di Assad. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha chiesto alla Russia di “svolgere un ruolo costruttivo e cooperativo nella lotta contro lo Stato islamico e a non sostenere il regime di Assad. Perché sostenere il regime non è un contributo costruttivo a una soluzione politica pacifica e duratura in Siria”.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato la Russia di non comprare più il suo gas e di non cooperare più nella costruzione della prima centrale nucleare di Ankara se Mosca dovesse continuare a violare lo spazio aereo turco.

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