Renzi a Ue: “Se boccia manovra la ripresentiamo così come è”

di Stefania Arpaia

Roma – Ospite del programma radiofonico “Attenti a noi 2” su Radio 24, il primo ministro Matteo Renzi è intervenuto per discutere della nuova legge di stabilità, approvata lo scorso giovedì dal Consiglio dei ministri.

“Ai cittadini interessa il taglio delle tasse. Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre – ha dichiarato – Non è che non abbasso le tasse perché lo ha detto Berlusconi. Come è noto lui ne ha dette tante, alcune anche contraddittorie, alcune giuste e alcune sbagliate. Come sanno tutti, anche un orologio rotto due volte al giorno segna l’ora giusta”.

“La realtà è che da due anni l’Italia sta cominciando a tagliare le tasse. La discussione sulle coperture mi stupisce. Sono i benaltristi: per vent’anni non si abbassavano le tasse e ora c’è chi dice che andava fatto in un altro modo”, ha proseguito.

In merito all’Ue ha dichiarato: “Bruxelles non è il maestro che fa l’esame, non ha i titoli per intervenire. In questi anni c’è stata subalternità psicologica dell’Italia verso gli eurocrati. Certo ci deve consigliare ma non ci deve dire la tassa da tagliare. L’Italia da molti soldi all’Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi. Noi abbiamo il limite al contante più basso d’Europa. Solo il Portogallo lo ha basso come il nostro, a mille euro. I dati dimostrano che non è stato il limite al contante a ridurre l’evasione, ma l’utilizzo dei sistemi informatici”.

“Non c’e’ trattativa – ha ribadito – se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così”.

Poi sul canone Rai in bolletta ha detto: “È una norma al riparo da impugnative. È l’applicazione di un principio liberale”.

“Siamo stati i primi a mettere online le spese del comune – ha aggiunto – il lavoro sulla trasparenze e la pubblicazione dei dati è evidente ed infatti io non avevo la carta di credito del comune”. 

“I rimborsi pubblici ai partiti sono stati aboliti con una legge del governo Letta poi c’è una voce di bilancio che destina quote del 2×1000 ai partiti. La novità è che nella legge di stabilità abbiamo ridotto lo stanziamento per ridurre il plafond destinato alle scelte – ha spiegato Renzi in merito alla nuova legge – Proprio nella legge di stabilità abbiamo ridotto di 10, 20 e 20 il plafond destinato alle scelte libere. Non ci saranno aumenti di altre imposte dopo l’eliminazione dell’Imu”, ha concluso.

Su Twitter ha scritto: “Giù le tasse. 80 euro, Irap costo del lavoro, Imu e Tasi. Stiamo dimostrando che si può fare sul serio #italiariparte”.

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