Quirinale, Pinotti incontra segretario difesa Usa. Carter: “Italia partner forte”

di Stefania Arpaia

Roma – Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha avuto un colloquio di due ore con il segretario di Stato alla Difesa Usa, Ashton Carter, in merito alla possibilità di coinvolgimento dell’Italia nella situazione in Iraq e nella lotta all’Isis.

“Il Mediterraneo è stato il focus del nostro incontro. Abbiamo affrontato un analisi approfondita delle missioni Mare Sicuro e EuNavForMed – ha dichiarato il ministro italiano – nell’incontro è emerso che sia il Fronte Est che il fronte Sud sono ugualmente importanti per gli alleati Nato sul versante della sicurezza”.

In merito alla questione Isis, Carter ha detto: “L’Italia è uno dei partner più forti degli Usa. L’Italia ospita quasi 2mila membri delle forze armate Usa e le loro famiglie e altri militari Nato. E ospiterà il sistema di sorveglianza Nato”.

“Lasciatemi dire alcune parole sulla Russia – ha poi proseguito in Quirinale – Ci sono voci di un accordo. Noi riteniamo che la Russia stia seguendo la strategia sbagliata, continuano a colpire obiettivi non Isis. Al contrario di quello che dicono i russi, non abbiamo consentito di cooperare con la Russia e non lo faremo finché continueranno con questa strategia errata”.

Poi sul raid aereo Usa, che a Kunduz ha provocato 22 vittime in un ospedale di Medici Senza Frontiere, ha detto: “Voglio esprimere le nostre condoglianze, dispiacere e rimpianto per quanto successo, per la perdita di vite innocenti. C’è stato un errore da parte degli Stati Uniti, c’è un indagine in corso, sarà completa e trasparente, e non appena i risultati saranno noti ci assumeremo le responsabilità di conseguenza”.

Pinotti: “Noi siamo a tutti gli effetti partner fin dall’inizio nella lotta all’Isis che consideriamo un serio pericolo per la sicurezza e il futuro del nostro Paese e di tutto il mondo. Abbiamo deciso di contrastare con i nostri alleati con forza i daesh. In questo momento il governo iracheno ci sta dicendo che dobbiamo essere più determinati in questa lotta. E questo è un obiettivo che condividiamo ma non abbiamo ancora stabilito quali saranno i nuovi assetti altrimenti il governo l’avrebbe comunicato in parlamento. Come detto stiamo valutando eventuali nuove necessità che possano venire dalla coalizione o dal governo iracheno, ma nessuna decisione sarà presa senza il coinvolgimento del Parlamento”.

“L’impegno in Libia e quello contro l’Isis appartengono a due sfere separate – ha concluso – Non sono connesse le due cose. Quello che ha deciso il governo italiano è di far parte delle forze di coalizione anti-Isis. Il resto vediamo”.

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