Prelevarono bambina da comunità: tornano in libertà gli imputati

di Redazione

San Marcellino – Scarcerati i tre accusati di aver “rapito” la minore da una comunità gestita dalle suore a Meta di Sorrento lo scorso aprile. Ritornano in libertà Orsola Ferrara, di San Marcellino, e Gianina Loga e Marian Branza, romeni residenti a Villa Literno.

La bambina, di quattro anni, viveva tranquillamente ed accudita dalla Ferrara che aveva preso a cuore le vicende dei due romeni, quali genitori naturali della piccola, acconsentendo di aiutare gli stessi e allevando la piccola fin quando la stessa fu allontanata dal Tribunale per i Minorenni di Napoli per verifiche sulla paternità della minore e sospettando un’ipotesi di compravendita della bimba.

Fu per questo allontanata ed affidata ad una comunità gestita dalle suore a Meta di Sorrento, fin quando ad aprile i tre si resero responsabili del sequestro della minore e arrestati solo dopo un lungo e spericolato inseguimento lungo la strada statale sorrentina dai carabinieri di Sorrento, nelle vicinanze del casello autostradale di Castellamare di Stabia.

L’accusa, al momento dell’arresto, era di sequestro di persona, tentativo di rapina, lesioni personali, sottrazione di minore, danneggiamento ad autoveicoli delle forze dell’ordine e resistenza a pubblico ufficiale.

Dopo la convalida di arresto, quando già furono sottoposti agli arresti domiciliari, ieri si è svolto il giudizio abbreviato a carico dei tre imputati, innanzi al gip del Tribunale di Torre Annunziata, Conte.

Il pm aveva richiesto una condanna a dieci anni, anche in considerazione della gravità dei fatti provata dal clamore mediatico che la vicenda aveva destato. I tre, tutti assistiti dall’avvocato Felice Belluomo, dopo la requisitoria del legale, all’esito del giudizio abbreviato ed una lunga camera di consiglio durata più di sei ore, sono stati assolti dall’accusa di rapina e, riqualificati i fatti, condannati a tre anni di reclusione e immediatamente riposti in libertà.

Riacquistano, pertanto, piena libertà gli imputati rispetto ad una vicenda che avrà ancora molto seguito soprattutto nell’ambito delle richieste che la madre naturale e la madre adottiva di fatto avanzeranno in sede civile per il riaffido di una bambina di fatto cresciuta nel contesto familiare della donna di San Marcellino.

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