Pistoia, anziana morta in casa: arrestata la badante romena

di Redazione

Pistoia – Arriva la svolta nella vicenda della 90enne Cadria Cappelli, deceduta a Pracchia, in provincia di Pistoia, durante la mattinata di venerdì mattina scorso. I carabinieri hanno arrestato la badante dell’anziana, una 61enne romena, che accudiva anche il marito della vittima.

L’immigrata deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti di persone affidate alla propria cura con l’aggravante che dal fatto è derivata la morte dell’anziana. Secondo gli accertamenti svolti dai militari la romena era in procinto di lasciare l’Italia per tornare nel suo paese di origine (fatto, questo, che ha ulteriormente accelerato l’adozione del provvedimento restrittivo). E’ stata condotta nel carcere di Sollicciano dove sarà interrogata.

Le indagini sono state avviate dai militari di Campo Tizzoro, sulla scorta delle dichiarazioni rese da una coppia di villeggianti che, occupando per un breve periodo un appartamento adiacente a quello della coppia di anziani, avevano in più occasioni udito grida e in qualche caso percepito visivamente dall’esterno atti e gesti compiuti dalla badante romena che accudiva la coppia, che potevano configurare il reato di maltrattamenti.

La Procura ha autorizzato l’esecuzione di una intercettazione ambientale, che eseguita nell’abitazione dell’anziana per qualche giorno della scorsa settimana fino al suo decesso, ha fornito elementi sulle modalità con le quali la badante si occupava dei due coniugi.

I due anziani, non essendo autosufficienti, erano impossibilitati ad opporre resistenza alle vessazioni della badante, che avvenivano sia sotto forma di ripetute grida, minacce ed ingiurie, sia mediante percosse. L’adozione del fermo, spiegano gli inquirenti, è stata presa dopo la morte della novantenne, ma bisognerà aspettare gli esiti dell’autopsia e degli altri esami richiesti dalla Procura per avere ulteriori conferme che il decesso possa essere direttamente posto in relazione ai maltrattamenti o che questi siano da considerare una concausa della morte, cosa che l’esame esterno di rito effettuato subito dopo il decesso non aveva chiarito.

I militari dell’Arma hanno sequestrato anche varie confezioni di medicinali fra cui sedativi, che potrebbero essere stati somministrati in modo difforme dalle prescrizioni ai coniugi, allo scopo di poter garantirsi una maggiore libertà senza essere disturbata dalle due vittime.

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