Pendolari, in viaggio nella “Terra di Mezzo” tra disagi e auspici

di Gabriella Ronza

Sono le 7.20 di un ordinario giorno lavorativo alla stazione di Villa Literno. Un’orda di persone si accalca per salire sul treno in arrivo, non sempre puntuale. Tutti cercano un posto dove sedersi, ma il mezzo è straripante: i viaggiatori delle stazioni successive, in particolare quelli di Albanova e San Marcellino, non troveranno più un posto libero e, di conseguenza, resteranno in piedi.

Tra ritardi, disagi e, talvolta, cattivi odori, i pendolari compiono il loro viaggio abituale per raggiungere il posto di lavoro, la scuola o l’università. È a queste persone che si rivolge il Comitato “Pendolari Terra di Mezzo”, un’organizzazione no profit per dare voce a tutti i viaggiatori che utilizzano queste stazioni.

Fermamente convinto della necessità di far conoscere le problematiche del “fenomeno pendolari”, soprattutto nelle zone dell’agro aversano, il portavoce Angelo Martino, raccontandoci la sua esperienza, ha auspicato che la questione, proprio perché di interesse quotidiano, non sia mai presa “sottogamba”.

Come e perché è nato il “Comitato pendolari terra di mezzo”? Nasce nell’aprile del 2014, in seguito all’ennesimo periodo nero dei trasporti pubblici in Campania. Essenzialmente è sorto dall’idea di un uomo “illuminato” e da un “risicatissimo” (sorride, n.d.r.) numero di viaggiatori con una grande volontà di cambiamento. 

È un comitato senza scopo di lucro, al servizio del cittadino. In che modo viene sostenuto? Il sostentamento del comitato avviene per autofinanziamento da parte del consiglio direttivo. Sostanzialmente, di volta in volta, il promotore di una determinata iniziativa si fa carico del costo delle stampe o della distribuzione del materiale, anche se in realtà il grosso del lavoro è di tipo intellettuale e virtuale.

Cosa il comitato ha fatto finora di concreto per i pendolari della “Terra di Mezzo”? Aumento delle corse a servizio, con un treno in più al mattino (12447) che consente di arrivare a Napoli alle 7.30 circa, e uno in più la sera (2406), che ha consentito di colmare il vuoto di due ore all’orario del rientro serale della maggior parte dei pendolari; istituzione del servizio sostitutivo con autocorsa (verso le stazioni di Albanova e San Marcellino) in caso di soppressione delle corse e una serie di piccoli servizi essenziali (quali l’annuncio dei treni in stazione, la predisposizione della bacheca con gli orari dei treni, la rimozione di alcune barriere architettoniche, etc.).

Cosa auspica di fare? In futuro ci proponiamo di continuare a rappresentare i pendolari, cercando di far crescere il servizio, puntando ad un minimo di una corsa all’ora. Fino ad adesso, era diffusa la convinzione, tra i viaggiatori, che per i disservizi nulla si potesse fare, come se a governare il destino di queste stazioni ci fosse un entità superiore incurante delle esigenze degli utilizzatori. Apparentemente i nostri obiettivi possono sembrare semplicistici, ma in realtà comportano un enorme impegno e tanto lavoro, da parte di un gruppo di persone che trova il tempo per fare questo togliendolo a tutto il resto (lavoro, riposo, famiglia, vita), prendendosi all’occorrenza anche gli insulti dei viaggiatori insoddisfatti. È difficile portare avanti un progetto del genere, perché anche se il seguito è aumentato e non mancano le attestazioni di stima e di gratitudine, quello che serve è un maggior senso civico tra i cittadini.

C’è qualche istituzione che vi ha aiutati nel raggiungimento dei vostri obiettivi? No, non ce ne sono state, ma essendo la Regione l’ente che sovvenziona e gestisce il servizio di trasporto pubblico locale, abbiamo cercato e instaurato con il precedente assessore regionale un buon dialogo. Superata la diffidenza iniziale, dettata essenzialmente dalla convinzione che dalle stazioni di Albanova e San Marcellino partissero “quattro gatti”, siamo riusciti a farci concedere buona parte dei benefici suddetti. Con il rinnovamento della giunta regionale quel filo diretto si è spezzato e ad oggi non è stato possibile nemmeno individuare un referente politico del nuovo governo con il quale interloquire. Sottolineo, però, che nel recente passato alcune amministrazioni locali si sono rese disponibili a collaborare. 

Cosa di concreto, secondo Lei, le agenzie e società di trasporto potrebbero fare per ottimizzare i viaggi e renderli più confortevoli e agevoli? Le aziende di trasporto pubblico e nello specifico Trenitalia e Rfi, dovrebbero effettuare un monitoraggio continuo della qualità del servizio, con la pubblicazione in tempo reale dei dati, e con la ricezione delle osservazioni dai viaggiatori, non come fanno attualmente, con un rilevamento autonomo e senza alcun controllo. In tal senso, una delle grandi migliorie introdotte al sistema, dall’assessore ai Trasporti pubblici uscente grazie alle nostre richieste, è stata l’attivazione di un controllo da parte della Regione Campania. Inoltre, si dovrebbe introdurre un sistema di controllo dei titoli di viaggio, direttamente in stazione e del tipo automatizzato, evitando così l’accesso al servizio a tanti viaggiatori irregolari. 

Il portavoce, infine, sottolinea: “Ci tenevo a evidenziare importanti variazioni che interesseranno le due stazioni ferroviarie, a prescindere dal nostro intervento: la ristrutturazione della stazione di Albanova, che dovrebbe a breve concludersi con la restituzione al pubblico anche della sala di attesa e di una serie di servizi essenziali ad essa connessi, e l’automazione dello scambio sulla linea Villa Literno-Caserta, che dovrebbe comportare la rimozione del presidio di San Marcellino-Frignano. In tale ambito, grazie alle nostre segnalazioni, è stato ampliato il piano di intervento sulla stazione di San Marcellino-Frignano, includendo anche la riparazione dei cornicioni pericolanti del fabbricato”.

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