Furti e rapine ad aziende agricole nel Casertano: 5 arresti

di Redazione

Caserta – Cinque persone sono state arrestate, dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine e sfruttamento della prostituzione. Si tratta di: Fidai Manellari, 35 anni, domiciliato a Vitulazio; Albert Krsua, 35, residente a San Prisco; Flavio Kuci, 31, e Mykola Tyshyk, 25, entrambi domiciliati a Santa Maria Capua Vetere.

Le indagini si sono articolate durante i primi sei mesi del 2014, con appostamenti, controlli e pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno consentito di ricostruire l’operatività, nella provincia di Caserta (tra Grazzanise, Valle di Maddaloni, Sant’Andrea del Pizzone, Alife, Bellona e Limatola), di una banda formata da ucraini ed albanesi, dotata di una stabile organizzazione, dedita alla commissione di furti di autocarri parcheggiati lungo le strade, alcuni dei quali appartenenti a ditte di autotrasporti e ad aziende agricole, oltre che di gasolio, elettropompe, impianti elettrici. Nel corso dell’indagine sono stati recuperati due furgoni rubati e vari attrezzi utilizzati durante i furti.

In alcuni casi i rapinatori usavano anche la violenza. Come per il tentativo di rapina aggravata ai danni del titolare di un’azienda agricola, compiuto il 3 febbraio 2014 a Sant’Andrea del Pizzone. Dopo aver pianificato il colpo, gli indagati si introducevano nei locali dell’azienda allo scopo di asportare materiali e mezzi ivi presenti e, una volta scoperti dal proprietario, al fine di assicurarsi l’impunità, uno di loro, armato di bottiglia di vetro, saltava sul cofano del veicolo, colpendo ripetutamente il parabrezza e successivamente inseguiva la vittima e urtava la sua automobile con il proprio mezzo.

Sono emersi, inoltre, a carico di un’altra indagata, di nazionalità italiana, gravi indizi di colpevolezza relativamente al reato di sfruttamento della prostituzione. La donna, con minaccia, costringeva un’altra italiana ad avere rapporti sessuali con un extracomunitario, incassando il pagamento in denaro e quindi favorendone e sfruttandone, di fatto, la prostituzione.

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