Estorsioni, arrestato Sandokan junior: trovata lista degli stipendiati del clan

di Redazione
Carmine Schiavone
Paolo Panaro
Carmine Iaunese

Casal di Principe – La squadra mobile di Caserta, su mandato della Dda, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dalle modalità mafiose nei confronti di tre esponenti del clan Casalesi-fazione Schiavone.

Tra i destinatari figurano Carmine Schiavone, figlio di Francesco, detto ‘Sandokan’, e Paolo Panaro (entrambi già in carcere), quest’ultimo indagato anche per concorso in associazione di stampo mafioso, fratello di Nicola, uomo di fiducia degli Schiavone, e collaboratore di giustizia dal 2015. La terza persona fermata è Carmine Ianuese. Nel corso delle indagini sono state ritrovate anche le liste con i nomi degli affiliati stipendiati dal gruppo Schiavone.

La misura cautelare costituisce l’epilogo di indagini condotte dalla squadra mobile di Caserta in relazione ai nuovi assetti dell’organizzazione camorristica che hanno permesso di delineare la figura di Paolo Panaro, fratello di Nicola, detto “Nick ‘o Principino”, elemento di spicco del gruppo Schiavone, poi divenuto collaboratore di giustizia, legato da vincoli di parentela al boss Schiavone Francesco, alias “Sandokan”.

Infatti, emergeva che dopo l’arresto del fratello Nicola, operato dalla squadra mobile di Caserta il 14 aprile del 2010, dopo un lungo periodo di latitanza, Paolo Panaro aveva assunto un ruolo verticistico divenendo fiduciario di Carmine Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan”, all’epoca reggente della fazione, il quale gli aveva affidato anche la gestione di alcuni affari del clan, quali le scommesse clandestine on line, la riscossione delle estorsione e la distribuzione degli stipendi degli affiliati detenuti in regime di 41 bis.

Inoltre, era accertato anche il coinvolgimento di Panaro e Iaiunese, su mandato di Carmine Schiavone, in condotte estorsive in danno di un imprenditore di Villa Literno, costretto a versare, in occasione delle canoniche “scadenze” di Natale, Pasqua e Ferragosto, la somma di 1.500 euro.

Iaiunese era stato già arrestato 16 gennaio 2013 dalla squadra mobile di Caserta, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Dda, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini avevano evidenziato come il giovane, che all’epoca aveva piccoli precedenti di polizia, era divenuto uno dei più fidati luogotenenti di Carmine Schiavone.

“Gettagli i soldi in faccia”. Si esprimeva in questi termini Carmine Schiavone coi suoi uomini dopo aver saputo che la vittima delle sue estorsioni, un grossista di legnami di San Cipriano, aveva pagato solo una parte dei 700 euro pattuiti. Una somma troppo esigua, un “affronto”.

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