Diciassettenne spara alla madre: le aveva sottratto cellulare e pc

di Stefania Arpaia

Reggio Calabria – A soli 17 anni ha preso una pistola, l’ha puntata alla testa della madre e ha aperto il fuoco, uccidendo il genitore. E’ questa la vicenda avvenuta lo scorso 25 maggio, a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, ricostruita dai militari dell’Arma.

La vittima è Patrizia Crivellaro, 44 anni, uccisa per aver messo in punizione la figlia. La giovane era a rischio bocciatura e così il genitore aveva deciso di sottrarle il cellulare per evitare che la 17enne navigasse su Facebook e perdesse la concentrazione. Le era stato sequestrato anche il computer.

La giovane non ha sopportato la privazione e dopo l’ennesimo litigio ha preso la pistola e ha ucciso la madre. Poi, ai carabinieri ha raccontato che un uomo alto 2 metri era entrato nella loro abitazione e aveva aggredito la 44enne. Una versione che non aveva mai convinto le forze dell’ordine.

La donna era stata trovata riversa su un fianco, sul letto della propria camera e, con vicino al corpo, una pistola che poi era risultata appartenere al marito. L’ispezione cadaverica e la successiva autopsia avevano escluso che la donna si fosse suicidata.

Dopo aver svolto una serie di indagini, i militari hanno capito che l’omicida era proprio la giovane, finita in manette giovedì mattina. L’accusa di omicidio a carico della studentessa è aggravata dai motivi abbietti e futili. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, la ragazza è stata portata in un istituto penitenziario minorile fuori regione.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la studentessa ha agito con lucida freddezza e con premeditazione. Uno degli elementi che ha portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare è stato il ritrovamento di un’impronta digitale della 17enne sulla pistola utilizzata per uccidere la madre.

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