Ruben, il primo bimbo italiano “figlio di due madri”

di Stefania Arpaia

Napoli – E’ stato trascritto dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’atto di nascita di un bimbo, Ruben, “figlio” di due donne. Si tratta di Daniela e Marta sposatesi regolarmente in Spagna e residenti a Barcellona, che hanno potuto registrare la nascita del loro bambino anche in Italia.

La vicenda risale allo scorso 30 settembre quando l’Ufficio di Stato Civile del Comune di Napoli ha riconosciuto la nascita del piccolo risalente al 3 agosto precedente, figlio di una donna napoletana e una sarda.

Le due donne hanno voluto fortemente che la nascita del loro bambino fosse registrata in Italia perchè il piccolo, anche se riconosciuto in Spagna, non poteva avere la legittima carta di identità in quanto figlio di un’italiana. 

“Abbiamo preparato tutta la documentazione e l’abbiamo inviata al consolato generale d’Italia dove la nostra richiesta è stata respinta con la motivazione che il nostro bimbo è figlio di due donne e ha il doppio cognome”, ha raccontato Marta.

“L’Italia – ha scritto la donna su Facebook – è carente per quanto riguarda la tutela dei diritti e dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale di Napoli e il sindaco de Magistris che in venti giorni ci ha consentito di poter registrare la nascita del nostro bambino così da potergli consentire di avere un documento d’identità. Un atto a cui ha fatto seguito anche l’ottenimento del passaporto. Grazie al nostro avvocato Raffaele Melis che ci è stato vicino in tutto il percorso”.

Lo scorso sabato, le due donne hanno incontrato il primo cittadino di Napoli. “Il sindaco – ha aggiunto Marta – ci ha detto che trascrivere l’atto di nascita di nostro figlio era un atto doveroso per garantirgli il diritto ad esistere e ad avere dei genitori. Ora siamo finalmente soddisfatte e sollevate”.

“La decisione presa dall’amministrazione comunale di Napoli deve essere un esempio e consentire ad altre persone che vivono la nostra stessa situazione di riuscire a ottenere i diritti per i loro figli”.

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