10 euro, il “bottino” che ha provocato la morte di Italia Dell’Aversana

di Nicola Rosselli

Aversa – Dieci euro, questa la somma che Glico Sejdovic, 38 anni, slavo, ma nato a Torre del Greco, Gianfranco Gallotti, 43 anni, napoletano, avrebbero ricavato dalla cessione al ricettatore del telefonino cellulare della loro vittima.

I due pregiudicati, tossicodipendenti, la mattina del 6 ottobre scorso hanno ucciso, nel corso di uno scippo, la 57enne Italia Dell’Aversana, dipendente dell’ufficio economato dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”. Subito dopo, senza nemmeno capire la gravità di quanto avevano fatto, sono andati ad offrire il bottino ad un ricettatore di Marano.

A portare i carabinieri del reparto territorio di Aversa, coordinati dal colonnello Vittorio Carrara e dal tenente Flavio Annunziata, sulle tracce dei due scippatori è stato proprio l’Imei del telefonino della vittima, ritrovato presso il ricettatore (denunziato a piede libero), così come il telefonino di un’altra vittima di scippo avvenuto il 7 ottobre nei pressi dell’uscita di Aversa Nord, sempre ad opera dei due che hanno utilizzato una Peugeot 307 ricercata dal giorno dopo lo scippo che ha provocato la morte di Italia e ritrovata la notte tra giovedì e venerdì nei pressi di un campo rom.

In quella vettura lo slavo non solo ci dormiva, ma, in pratica, ci viveva, considerato che i militari, oltre ad aver trovato tracce inequivocabili della rapina alla malcapitata Italia Dell’Aversana, hanno rinvenuto anche una pentola dove c’era della salsiccia al sugo. L’uomo, infatti, era latitante da qualche giorno dopo il suo ultimo arresto, avvenuto il 5 giugno scorso a Marano. I militari lo avvistarono a bordo di uno scooter e gli intimarono l’alt. Per tutta risposta, l’uomo tentò la fuga prima a bordo del mezzo e, poi, a piedi, aggredendo un carabiniere a calci. Fu messo agli arresti domiciliari con l’accusa di ricettazione, essendo risultato lo scooter rubato a Villaricca, e di resistenza a pubblico ufficiale. Immediatamente dopo si è reso irreperibile sino alla notte scorsa, quando i carabinieri di Aversa lo hanno ammanettato.

Intanto, ieri mattina, presso la procura del Tribunale di Napoli Nord, il procuratore capo Francesco Greco e il procuratore Ilaria Corda, che ha coordinato l’inchiesta, hanno incontrato i familiari della vittima del tragico scippo per aggiornarli sugli sviluppi. Negli uffici del Castello Aragonese erano presenti il marito Bruno Lamberti, la sorella Teresa con il marito oltre all’avvocato e amico di famiglia Fabrizio Perla. Nel corso dell’incontro Lamberti, ex assessore ad Aversa negli anni ’90 e presidente dell’associazione culturale “CarinaroAttiva”, ha ringraziato per quanto hanno fatto e per la celerità sia i magistrati che gli uomini dell’Arma che in pochi giorni hanno assicurato alla giustizia gli autori dell’assurdo episodio.

Gli scippatori inseguono la vittima (GUARDA IL VIDEO)

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