Officina in Via Garofano, Aifvs: “Sì al lavoro ma garantiamo la sicurezza”

di Antonio Arduino

Aversa – Fatelo lavorare ma garantendo la sicurezza dei cittadini. Questo l’invito che Biagio Ciaramella, responsabile dell’Associazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada, lancia alle istituzioni segnalando per l’ennesima volta la situazione di rischio per la sicurezza stradale che si crea nel punto in cui via Garofano incontra via Torretta.

A crearla è l’attività di un artigiano che, non avendo nella sua officina lo spazio necessario ad ospitare tutte le autovetture da riparare o controllare, occupa giusto l’area di via Torretta compresa tra l’incrocio con via Garofano e l’inizio delle strisce blu. Esattamente quella parte di arteria che dovrebbe restare libera per non coprire la visuale a chi arrivando da via Di Jasi o da via Raffaello intende impegnare via Torretta per dirigersi in via Toti, via Piave o nel centro storico utilizzando l’arteria alternativa a via Roma, utilissima specialmente nei giorni e nelle ore dell’isola pedonale.

Essendo la strada a doppio senso di marcia, la presenza di autovetture all’incrocio, esattamente nel punto d’imbocco, rende possibile uno scontro frontale di automobili provenienti dai due sensi. Un’evenienza verificata in passato, che impone l’intervento della polizia municipale perché venga rispettato il codice della strada che vieta la sosta in quel punto.

Per l’Aifvs è impossibile che nessuno si renda conto che questa anomala condizione mette a rischio la sicurezza di automobilisti e pedoni dal momento che la zona è sotto gli occhi di tutti, compreso quelli delle telecamere di sorveglianza della polizia municipale che inquadrano l’incrocio 24 ore su 24.

“Per garantire la sicurezza – dice Ciaramella – bisogna intervenire subito, naturalmente senza penalizzare l’artigiano che ha diritto a lavorare così come i cittadini hanno diritto a circolare sicuri, a piedi, in automobile o su due ruote”. “Si potrebbero – suggerisce – sacrificare degli stalli di sosta, concedendo lo spazio all’officina che, ovviamente, pagherebbe il dovuto per l’occupazione del suolo pubblico”.

“Una soluzione – conclude – che salvaguarderebbe il diritto al lavoro dell’artigiano, la sicurezza stradale e porterebbe denaro fresco nella casse comunali contro una situazione di abuso e pericolo, qual è quella che oggi è sotto gli occhi di tutti”. Un suggerimento che giriamo a chi ha il potere di attuarlo.

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