M5S, Langella: “Gli attivisti aversani allineati ai partiti”

di Antonio Arduino

Aversa – Una “delusione a cinque stelle” dopo la lettura dei comunicati trasmessi dal Meetup di Aversa che sembrerebbe deciso ad allinearsi ai partiti e movimenti che tradizionalmente cercano di trovare posto in Consiglio comunale, facendo alleanze con che possa portare una manciata di voti. Un comportamento del tutto opposto a quello dimostrato, fino ad oggi, in ogni parte della penisola, dai componenti del movimento fondato da Grillo.

È quanto sostiene, in una mail, Daniela Langella, aversana iscritta al M5S fin dai giorni successivi alla nascita del movimento ma che non ha aderito al Meetup aversano.

“Sembra incredibile, – scrive Langella – i cosiddetti grillini aversani pubblicizzano incontri con i componenti di un movimento politico-culturale, e sottolineo politico, nato per proporre la candidatura a sindaco del suo fondatore Antimo Castaldo, capace di ottenere alle elezioni di maggio 2012 appena 777 voti di lista, annunciando un programma che è praticamente lo stesso enunciato da quel movimento”.

“Un programma fatto da propositi da illustrare ai possibili elettori, installando gazebo proprio come aveva fatto qual movimento. Un programma che poi non si discosta molto da quelli che annunciano gli altri partiti, tutti finalizzati a recuperare la vivibilità di Aversa, a recuperare la Maddalena, a realizzare il Puc, a far trionfare la legalità, regolamentare la movida ed altre cose simili. Certo parlano anche di interventi sul sociale, ma di questo hanno parlato anche partiti che sono andati a casa per la mancata approvazione del bilancio, e ne stanno parlando anche tutti gli altri aspiranti a vincere le elezioni di primavera”.

“Di nuovo, i grillini aversani non propongono nulla. È la solita minestra riscaldata specialmente –continua Langella – se si vuole proporre quale candidato sindaco, almeno fino ad oggi stando a quanto si legge sulla stampa, Antimo Castaldo, ex assessore con Ciaramella, il cui governo era indubitabilmente di centrodestra, ex componente del direttivo provinciale del Pd, che è chiaramente centrosinistra, ed ex leader di ‘Democrazia e Territorio’, movimento politico-culturale e, ripeto, sottolineo politico, la cui reggenza dopo il passaggio del fondatore al Pd, è stata affidata a Maria Grazia Mazzoni, candidata consigliere comunale nel 2012 nella lista che sponsorizzava Castaldo, capace di raccogliere solo 777 voti, su quelli della Mazzoni preferisco glissare”.

“Insomma, il Movimento Cinque Stelle ad Aversa sembra essere lontano dalle idee di Grillo che –ricorda l’iscritta al Movimento 5 Stelle – attraverso i suoi candidati eletti avrebbe potuto sedere comodamente nei banchi di comando del consiglio dei ministri ma ha preferito non fare accordi né con Renzi, né con altri per cambiare completamente la concezione della politica nazionale, rimanendo in una posizione di opposizione critica o, per essere più precisi, in una posizione di controllo degli atti del Governo proponendo idee nuove, come quella messa in campo in questi giorni con l’iniziativa di servire ai tavoli dei ristoranti per ottenere sostegno economico così da rifiutare il bonus concesso dal Governo per finanziare i partiti, o dando forza alle idee altrui quando queste vanno nell’ottica del bene comune”. “Bene comune e non bene personale quale può essere – scrive Langella – eletto sindaco o consigliere così da occupare posizioni che prima erano di altri, operando forse allo stesso modo degli altri. Se i grillini aversani intendono rappresentare il nuovo è necessario che seguano l’esempio dei colleghi eletti al governo nazionale, rifiutando compromessi, proponendo candidati che hanno davvero e in maniera inequivocabile l’obiettivo di promuovere il bene comune. Quel bene che porta giovamento a tutti, non solo ad amministratori finalizzati a trovare un posto di lavoro per se e per i suoi”.

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